Argentina
Monsignor Zanchetta accusato di abusi sessuali su due seminaristi
Monsignor Gustavo Zanchetta, dimessosi dalla diocesi di Oran nel 2017 e chiamato in Vaticano dal Papa lo scorso dicembre, è accusato dal procuratore della provincia argentina di Salta, Monica Viazzi, di "abusi sessuali continui aggravati" nei confronti di due seminaristi mentre era ordinario diocesano e quindi prima di essere trasferito presso l'Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede (Apsa). È la prima volta che viene formalizzata l'accusa in un tribunale. A monsignor Zanchetta il giudice ha ritirato il passaporto e tutti i documenti che potrebbero aiutarlo ad uscire dall'Argentina. Al prelato emerito di Oran sono stati imposti obblighi di reperibilità e domicilio, nonché la disponibilità a sottoporsi a una perizia psichiatrica. Il vescovo dovrebbe presentarsi mercoledì prossimo per i primi accertamenti psichiatrici. Papa Francesco, in un'intervista rilasciata a fine maggio alla tv messicana Televisa, aveva precisato: "Circa quindici giorni fa mi è ufficialmente arrivata l'indagine preliminare. L'ho letta, e ho visto che era necessario fare un processo. Allora l'ho passata alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Stanno facendo il processo". A gennaio Alessandro Gisotti, direttore “ad interim” della sala stampa della Santa Sede, aveva specificato che "la ragione delle dimissioni" del presule era "legata alla sua difficoltà nel gestire i rapporti con il clero diocesano e in rapporti molto tesi con i sacerdoti. Al momento delle sue dimissioni vi erano state contro di lui accuse di autoritarismo, ma non di abusi sessuali. Il problema emerso allora era legato alla incapacità di governare il clero". "Dopo il periodo in Spagna, in considerazione della sua capacità gestionale amministrativa monsignor Zanchetta era stato nominato assessore dell’Apsa (incarico che non prevede comunque responsabilità di governo del Dicastero). Nessuna accusa di abuso sessuale era emersa al momento della nomina ad assessore", aveva precisato Gisotti.