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Notre Dame, incendio domato nella notte. Caccia alle responsabilità. E l'Isis festeggia

Salvi il gallo, la croce e l'altare. Macron: "La ricostruiremo in 5 anni". Parte la corsa alle donazioni: già raccolti 700 milioni

Davide Di Santo
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«Ricostruiremo la cattedrale di Notre-Dame entro cinque anni, ancora più bella». Emmanuel Macron, all'indomani dell'incendio che ha divorato Notre- Dame, sceglie la prima serata, alle 20, per un accorato discorso tv alla nazione. Un discorso in cui ribadisce la promessa già fatta lunedì sera, quando dopo essersi recato di persona a vedere la cattedrale ancora in fiamme aveva assicurato: «Ricostuiremo Notre- Dame tutti insieme». Dopo quella promessa è cominciata una gara di solidarietà, in cui marchi del lusso e brand noti stanno mettendo a disposizione centinaia di milioni di euro. Ma bisogna anche individuare delle proposte: per questo a Matignon si è tenuta martedì mattina la riunione di alcuni ministri, presieduta dal premier Edouarde Philippe, e anche il Consiglio dei ministri di mercoledì sarà interamente dedicato a Notre- Dame. Intanto si viene a sapere che il gallo della guglia è salvo. A confermare il miracoloso ritrovamento della banderuola di rame, che si credeva fusa nell'incendio, è stato il ministero della Cultura. Secondo la tradizione, il gallo contiene reliquie di Santa Genevieve e San Domenico, oltre ad un frammento della corona di spina di Cristo, e protegge i parigini. Il gallo, ammaccato ma restaurabile, è stato ritrovato fra le macerie. Originariamente la banderuola doveva essere asportata dalla guglia nel prossimo mese di giugno per venir sottoposta ad un restauro. Una volta spento l'incendio che ha divorato per ore la cattedrale, dunque, si guarda alla ricostruzione. Ma non solo: si indaga sulle cause per capire cosa non abbia funzionato, si fa la conta dei danni e si corre ai ripari per le opere d'arte salvate. Macron ha al momento sospeso gli annunci che doveva fare lunedì sera per rispondere alla contestazione dei gilet gialli: «Tornerò da voi nei prossimi giorni», ha promesso Macron nel suo intervento tv. E i partiti hanno cominciato una «tregua» nella campagna elettorale in vista delle europee di maggio. La pista privilegiata dalla 50ina di inquirenti al lavoro è quella accidentale: «niente va nella direzione di un atto volontario», ha spiegato il procuratore di Parigi, Rémy Heitz. Sono cominciati gli interrogatori degli operai che lavoravano nel cantiere di restauro a cui si pensa che sia legato l'incendio. «Erano cinque le imprese attive sul sito» e «sono una quindicina gli interrogati», ha riferito il procuratore. Spiegando che resta da chiarire perché i soccorsi siano scattati al secondo allarme: «c'è stato un primo allarme alle 18.20, seguito da una procedura di accertamento, ma non è stato constatato alcun principio di incendio»; e poi «c'è stato un secondo allarme alle 18.43 e in quel caso è stato constatato un incendio a livello della struttura di legno che sosteneva il tetto. Intanto, la chiesa era stata evacuata perché poco prima era cominciata una messa». Dal canto suo uno dei responsabili dei lavori, Julien Le Bras di Europe Échafaudage, ha detto ai microfoni di Bfmtv che tutte le procedure di sicurezza nel cantiere di Notre- Dame «sono state rispettate». La sintesi della situazione, per usare le parole del sottosegretario all'Interno Laurent Nunez, è questa: la struttura «tiene bene» ma «sono state identificate alcune vulnerabilità», «in particolare a livello della volta e di un timpano del transetto nord, che devono essere messi in sicurezza». Sono andati persi la guglia e gran parte del tetto di legno, ma la struttura portante e le due torri sono salve. Per quanto riguarda l'interno, invece, i dipinti verranno portati al Louvre per il restauro, a partire da venerdì: sono stati danneggiati soprattutto dal fumo, non dalle fiamme, ha spiegato il ministro della Cultura Franck Riester. Quanto al grande organo, «non è stato bruciato» nell'incendio ma la sua struttura potrebbe soffrire di danni provocati dal rogo. Per tutta la giornata centinaia di parigini e turisti hanno continuato ad avvicendarsi davanti al celebre monumento, il più visitato d'Europa, ormai amputato della celebre guglia. Sono state risparmiate allo spettacolare incendio invece le due torri della facciata: circa 400 vigili del fuoco hanno lottato contro le fiamme per 15 ore, ma il salvataggio dell'edificio di 800 anni si è giocato in «un quarto d'ora, forse mezz'ora», ha spiegato il sottosegretario Nunez. Continua intanto l'ondata di solidarietà internazionale: da Vladimir Putin a Donald Trump a Theresa May. Martedì alle 18.43 ora di Parigi le campagne dell'abbazia di Westminster hanno suonato in solidarietà con la Francia e i francesi. E la premier britannica ha annunciato anche che giovedì risuoneranno pure le campane di tutte le chiese e cattedrali dell'Inghilterra. Mercoledì, invece, saranno le campane di tutte le cattedrali di Francia a suonare in contemporanea nell'ora dell'inizio dell'incendio a Notre- Dame.

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