gli alpinisti dispersi

Nardi e Ballard sono morti: concluse le ricerche sul Nanga Parbat

Silvia Sfregola

Le sagome viste 5900 metri sul Mummery sono le loro. Si concludono le ricerche di Daniele Nardi e Tom Ballard, dispersi sul Nanga Parbat da oltre due settimane. A comunicarlo con un tweet è Stefano Pontecorvo, l'ambasciatore italiano in Pakistan che conferma la morte dei due alpinisti dispersi dal 24 febbraio. Foto fatta con telescopio da ⁦@AlexTxikon⁩ e la sua squadra sul #NangaParbat. ⁦@NardiDaniele⁩ è visibile verso l’alto a sinistra (giubbotto arancione) Tom Ballard al centro (giubbotto blu) e la loro tenda più in basso vicino a Tom. Foto proprietà ⁦@AlexTxikon⁩ pic.twitter.com/asxAxXU1Im— Stefano Pontecorvo (@pontecorvoste) 9 marzo 2019 In un tweet l'ambasciatore conferma la morte e il ritrovamento dei corpi. In un altro post pubblica la "foto fatta con telescopio da Alex Txikon e la sua squadra sul Nanga Parbat. Daniele è visibile verso l’alto a sinistra (giubbotto arancione) Tom Ballard al centro (giubbotto blu) e la loro tenda più in basso vicino a Tom". "Siamo affranti dal dolore, vi comunichiamo che le ricerche di Daniele e Tom sono concluse" scrive lo staff di Nardi sulla pagina Facebook dell'alpinista laziale. "Una parte di loro rimarrà per sempre al Nanga Parbat. Il dolore è forte; davanti a fatti oggettivi e, dopo aver fatto tutto il possibile per le ricerche, dobbiamo accettare l’accaduto. Ringraziamo Alex (Txicon, ndr), Ali (Sadpara, ndr), Rahmat (Ullah Baig, ndr) e tutta la squadra di soccorso, le autorità pakistane e italiane, i giornalisti, gli sponsor, tutti gli amici che hanno dimostrato tanta collaborazione e generosità. La famiglia ricorda Tom come competente e coraggioso amico di Daniele. A lui va il nostro pensiero. Daniele rimarrà un marito, un padre, un figlio, un fratello e un amico perso per un ideale che, fin dall'inizio, abbiamo accettato, rispettato e condiviso. Ci piace ricordarti come sei veramente: amante della vita e delle avventure, scrupoloso, coraggioso, leale, attento ai dettagli e sempre presente nei momenti di bisogno. Ma soprattutto ci piace ricordarti con le tue parole: mi piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che però non si è arreso e se non dovessi tornare il messaggio che arriva a mio figlio sia questo: non fermarti non arrenderti, datti da fare perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un'idea... vale la pena farlo".