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La Corte di Strasburgo con Salvini: "Nessuno sbarco ma garantire cure"

I giudici non hanno accolto la richiesta del capitano della nave e dei minori

Carlo Antini
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La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo chiede al governo italiano di «adottare tutte le misure necessarie, il prima possibile, per fornire» ai migranti a bordo della Sea Watch 3 «adeguate cure mediche, cibo, acqua e generi di prima necessità», ma «non» accoglie «la richiesta dei ricorrenti di essere sbarcati». Una sezione della Corte ha deciso, a maggioranza, di concedere la misura provvisoria richiesta riguardante la nave Sea Watch 3, attualmente ancora al largo di Siracusa. La nave, continua la Corte, «non è stata autorizzata ad entrare nel porto e i ricorrenti lamentano di essere detenuti a bordo senza base giuridica, di soffrire di trattamenti inumani e degradanti, con il rischio di essere rimandati in Libia senza che sia stata valutata individualmente la loro situazione». La Corte, tuttavia, non accoglie la richiesta dei ricorrenti di essere sbarcati. «Per quanto riguarda i 15 minori non accompagnati, si richiede al governo di fornire adeguata assistenza legale», continuano i giudici di Strasburgo. La Corte chiede anche alla Corte di tenerla regolarmente informata della situazione dei richiedenti. La misura è in vigore sino a nuovo ordine».  Le richieste alla Corte sono arrivate tra il 25 gennaio (dal capitano della nave ed altri) e ieri (dai 15 minori non accompagnati); misure di questo genere, che non pregiudicano decisioni sull'ammissibilità del ricorso o eventuali decisioni nel merito, vengono concesse dalla Corte quando, in assenza di esse, i richiedenti rischiano di subire danni cui non sarebbe possibile riparare.

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