a processo
Molestie, Kevin Spacey rischia 5 anni di carcere
Non finiscono i guai per Kevin Spacey. L’attore americano è infatti stato incriminato per aggressione sessuale, ma resterà libero su cauzione con il divieto di avvicinarsi alla vittima o ai parenti. Lo hanno deciso i giudici di un tribunale di Nantucket, in Massachusetts. La star hollywoodiana non ha preso la parola durante l’udienza e i giudici non gli hanno chiesto dichiarazioni di colpevolezza o innocenza. Secondo i media locali, però, è stato il suo legale a dichiararlo non colpevole. La prossima udienza è stata fissata al 4 marzo. Il protagonista di "House of Cards" è stato accusato di aver molestato sessualmente un 18enne in un locale nel 2016. Si tratta della prima volta che le decine di accuse di molestie nei suoi confronti si trasformano in incriminazioni e rischia fino a 5 anni di carcere. Spacey, 59 anni, due volte premio Oscar nel 1996 per la sua interpretazione in "I soliti sospetti" e nel 2000 in ’American Beauty’, ormai da oltre un anno si trova al centro dello scandalo molestie, tanto che anche la sua carriera ha subito una brusca frenata. Oltre al processo di Nantucket, altre due indagini nei suoi confronti sono in corso a Los Angeles e Londra. Ma che sia condannato o no, il percorso professionale dell’attore è sicuramente arrivato ad una triste e scandalosa fine. Ridley Scott lo ha rimosso dalla sua pellicola ’Tutti i soldi del mondò, rigirando le scene in cui compariva e mettendo al suo posto Christopher Plummer. E Spacey è stato estromesso anche da ’House of cards’, dove nella sesta stagione il suo personaggio di presidente degli Stati Uniti muore e viene sostituito dalla first lady (Robin Wright). Sembra, però, che Spacey non sia intenzionato ad arrendersi. Il 24 dicembre, infatti, a pochi giorni dall’udienza in tribunale, ha pubblicato su YouTube più di tre minuti di videomessaggio nel quale riveste i panni del protagonista di ’House of cards’, Frank Underwood, facendo quella che pare una evidente difesa nei suoi confronti. «Hanno provato a separarci, ma quello che abbiamo è troppo potente», dice guardando dritto in camera, e aggiunge: «Vi siete fidati di me, anche se non avreste dovuto. Non importa quello che dicono, voi volete che torni. Molti credono a ciò che hanno sentito su di me. Sarebbe semplice se tutto si chiudesse con una mia ammissione. Ma sappiamo che non è mai così facile. Voi credereste alle peggiori cose senza prove? Arrivereste al giudizio senza fatti? No, voi siete più intelligenti». E chiude con una sorta di promessa di tornare: «Voi non mi avete visto morire, vero? Le conclusioni possono essere molto ingannevoli...». Certo, giudici e sentenze permettendo, perché difficilmente dal carcere si può essere protagonisti di una serie tv.