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Battisti resta latitante. Salvini: "Vado a prenderlo io in Brasile"

L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) Cesare Battisti

La polizia federale brasiliana ha diffuso 20 possibili identikit dell'italiano

Silvia Sfregola
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Il superlatitante Cesare Battisti non si trova e Matteo Salvini si dice pronto a volare in Brasile per "andarlo a prendere". "Sto messaggiando in queste ore con il presidente brasiliano Jair Bolsonaro", se "nelle prossime ore mi arrivasse un invito per andare a prendere il terrorista" Cesare Battisti lo accetterò "al volo", ha dichiara il vicepremier e ministro dell'Interno. Nelle stesse ore, la polizia federale brasiliana ha diffuso almeno 20 identikit dell'ex terrorista dei Pac, che mostrano possibili travestimenti con cui l'italiano potrebbe tentare di sfuggire al mandato d'arresto del Supremo tribunale federale di Brasilia. Nelle rielaborazioni fotografiche si vede Cesare Battisti invecchiato, con barba e baffi bianchi, Cesare Battisti con Borsalino e cappello da baseball o cappello da pescatore; Cesare Battisti con finti occhiali da vista e grandi occhiali da sole; Cesare Battisti rasato. La polizia brasiliana ha anche invitato chi abbia informazioni a contattare le autorità, garantendo l'anonimato. L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac), condannato all'ergastolo per quattro omicidi commessi in prima persona e due in concorso con altre persone negli anni di piombo, resta infatti latitante in Brasile, dopo che il presidente uscente Michel Temer ha firmato un decreto di estradizione nei suoi confronti. Il ministro italiano Salvini si è detto pronto a partire al volo verso il Sudamerica, per "riportare in Italia un delinquente che ha morti e morti sulla coscienza e non deve stare in spiaggia in Brasile ma in galera in Italia". Nel frattempo, l'aereo militare italiano rimane in attesa sulla pista dell'aeroporto internazionale di Guarulhos e agenti della polizia italiana sono a San Paolo, pronti a riportare il 63enne nel suo Paese d'origine. Nei giorni scorsi i vicini di casa di Battisti a Cananeia, la cittadina sulla costa dello Stato di San Paolo dove vive, hanno raccontato di non averlo visto da quando Bolsonaro il 28 ottobre ha vinto il secondo turno delle presidenziali. L'avvocato Igor Tamasauskas di Battisti, condannato in Italia in contumacia all'ergastolo nel 1993 per avere commesso due omicidi e avere partecipato ad altri due negli 'anni di piombo', ha detto di non aver sapere dove possa trovarsi. Venerdì la difesa dell'italiano ha anche depositato un ricorso contro l'arresto, spiegando ai microfoni di Rai Radio1 che è legato alla "precedente decisione dell'allora presidente Lula, 8 anni fa, di non concedere l'estradizione". Il presidente eletto, il politico d'estrema destra Bolsonaro, ha più volte promesso di riconsegnare Battisti all'Italia e in precedenza ha invitato Salvini a "contare" su di lui. Salvini, da parte sua, aveva detto gli avrebbe reso "grande merito" se avesse "'regalato' a Battisti un futuro nelle patrie galere". Venerdì dall'Italia è anche arrivato il messaggio di ringraziamento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all'omologo brasiliano Temer. Battisti, condannato in contumacia nel 1993, era evaso dal carcere di Frosinone nel 1981. Fuggito prima in Francia, poi in Messico, poi di nuovo in Francia dal 1990, nel 2004 era arrivato in Brasile. Qui è stato arrestato nel 2007, ma nel 2009 ha ricevuto asilo politico e il 31 dicembre del 2010 l'allora presidente Lula, nell'ultimo giorno di mandato, ha bloccato l'estradizione. L'ultimo arresto risale all'ottobre del 2017 alla frontiera con la Bolivia, con l'accusa di violazione delle norme sulle valute straniere e riciclaggio di denaro. È stato rilasciato poco dopo.

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