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Il killer di Strasburgo ucciso dalla polizia in un blitz

Cherif Chekatt si nascondeva in un magazzino

Davide Di Santo
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Quarantotto ore dopo la strage di Strasburgo, Cherif Chekatt è stato rintracciato e ucciso dalla polizia a Strasburgo dove si nascondeva, non lontano da dove era stato visto l'ultima volta martedì notte. Il giovane 29enne, accusato di aver aperto il fuoco sulla folla ai mercatini di Natale martedi' sera nella citta' della Francia orientale, era al centro di un'imponente caccia all'uomo che per due giorni ha visto impegnati oltre 700 membri delle forze di sicurezza. Il procuratore di Parigi, Remy Heitz, è in viaggio per Strasburgo per "confermare l'identità' del sospetto". E' stato Chekatt ad aprire il fuoco per primo: a individuarlo una volante con tre agenti a bordo che, passando per rue Lazaret, hanno visto un individuo che corrispondeva alla sua descrizione uscire da un edificio. Gli agenti sono tornati indietro ed e' in quel momento che l'attentatore ha sparato e i poliziotti hanno reagito, colpendolo a morte. Nessun membro delle forze dell'ordine e' rimasto ferito. Il quartiere già nel pomeriggio era stato teatro di un'imponente operazione di polizia: qui era dove il giovane radicalizzato aveva fatto perdere le sue tracce martedì sera dopo avere preso un taxi. Altre due operazioni si erano svolte a la Meinau, li' vicino, ed era stata fermata una quinta persona, dopo i familiari di Chekatt: sarebbe l'amico che lo ospito' alla vigilia dell'attentato. Il ministro dell'Interno, Cristophe Castaner, si è congratulato con la polizia per il risultato. Poco prima, durante una conferenza stampa a Strasburgo, ha annunciato la riapertura dei mercatini di natale a Strasburgo venerdi' per non "cedere alla paura e all'oscurantismo". Sara' messo in campo un "dispositivo di sicurezza adattato", ha assicurato, specificando che "i punti di accesso saranno ridotti". Quanto alle vittime dell'attentato, il ministro ha riferito che tre persone sono morte, tre sono i feriti tra la vita e la morte, mentre altri tre sono stati dimessi dall'ospedale in giornata. Intanto, nell'ospedale accademico di Hautepierre, Antonio Megalizzi, il giornalista radiofonico di 28 anni rimasto ferito nell'attentato versa in condizioni disperate nel reparto rianimazione. Antonio resta in coma. Il proiettile che lo ha raggiunto, e' andato a conficcarsi nella parte posteriore del cranio tra nuca e spina dorsale e non consente l'intervento chirurgico. All'ospedale ci sono i genitori del giovane cronista, papa' Domenico, dipendente delle Ferrovie dello Stato, mamma Annamaria, catechista della parrocchia Cristo Re di Trento dove ieri sera e' stata celebrata una veglia, la sorella Federica, la fidanzata Luana Moresco e i genitori di quest'ultima che hanno raggiunto Strasburgo nel tardo pomeriggio di ieri.

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