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Merkel, addio Cdu: l'erede è la fedelissima Karrenbauer

Alla guida del partito ancora una Frau di ferro

Silvia Sfregola
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L'epoca di Angela Merkel si è conclusa, ma alla guida della Cdu c'è ancora una Frau di ferro, già ribattezzata "Kramp-KarrenPower". Ad Amburgo il congresso della Cdu ha scelto Annegret Kramp-Karrenbauer, 56 anni, storica alleata di Angela Merkel e segretaria generale del partito, come erede della cancelliera. La nuova leader, soprannominata AKK, con il suo discorso ai delegati cristiano-democratici ha conquistato l'anima del partito. Decisivo nel suo intervento è stato il costante richiamo al "coraggio". AKK ha toccato diversi argomenti: Europa, digitalizzazione, istruzione, infrastrutture, economia, questioni sociali, tornando sempre sulla necessità di avere "coraggio" perché la risposta sul futuro "dipende da noi". Ha ricordato di essere entrata nella Cdu di Helmut Kohl, da giovane, perché conquistata dal coraggio che emergeva contro il pessimismo dell'epoca, e ha detto che oggi serve lo stesso coraggio. La Cdu è "l'ultimo unicorno in Europa, perché è l'unico grande partito popolare" e "voglio che resti così", ha affermato, invitando i suoi a "trarre forza dal fatto che siamo migliori grazie alle nostre idee". Il principale sfidante, Friedrich Merz, ha dato battaglia fino all'ultimo, riuscendo ad arrivare al ballotaggio (molto lontano invece il terzo candidato, il ministro della Salute Jens Spahn). Merz era sostenuto dal potente presidente del Bundestag ed ex ministro delle Finanze, Wolfgang Schauble. Nel voto finale ha ottentuto 482 voti contro i 517 di Kramp-Karrenbauer. Dopo la proclamazione, visibilmente commossa, AKK ha accettato l'incarico ringraziando gli avversari "per la competizione leale". Quella di Amburgo è stata anche la giornata del commiato di Angela Merkel al partito che ha guidato per 18 anni. L'ultimo discorso della Cancelliera da presidente del partito è stato accolto da quindici minuti di applausi e forte commozione, con 1001 delegati che agitavano cartelli con la scritta 'Danke Chefin', grazie capa. Dal palco Merkel ha annunciato l'inizio di un nuovo capitolo e ha lanciato un appello alla Cdu e agli alleati della Csu per l'unità: "Abbiamo dolorosamente imparato dove portano i litigi senza fine, ne usciremo uniti", ha affermato, ricordando che "la Cdu non esclude nessuno". Secondo Merkel "la Cdu del 2018 deve guardare al futuro con nuove teste e nuove idee, e con gli stessi valori cristiano-democratici". Il partito ha il compito di "difendere i valori della società liberale", e deve farlo "mantenendo la letizia nel cuore". Tra le sfide che dovranno essere affontate, Merkel ha ricordato la radicalizzazione del discorso politico per effetto del populismo, la riduzione della collaborazione internazionale, la minaccia al multilateralismo e le guerre commerciali, "guerre ibride, terrorismo" che producono l'enorme flusso di profughi che mette "alla prova l'Europa", "il cambiamento climatico che modifica il pianeta", "la plastica nel mare", "la Brexit, una profonda cesura", "la tenuta dell'Europa e della moneta unica", "la destabilizzazione della società da parte delle fake news". La vittoria di Kramp-Karrenbauer rafforza la posizione di Merkel alla guida del governo. Ora la Cancelliera potrà contare sull'appoggio dell'alleata AKK, per provare a guidare l'esecutivo, finora apparso sempre in bilico, alla scadenza naturale del 2021.

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