caos in francia
In rivolta contro il caro-benzina: rabbia, paralisi e incidenti
Rabbia, paralisi e incidenti in Francia per «la protesta dei gilet gialli» con cui 50mila persone hanno costituito 1.083 blocchi stradali per contestare gli aumenti di carburante voluti dal presidente Emmanuel Macron. L’episodio più grave si è verificato a Pont-de Bueauvoisin, nell’Isere, in Savoia, dove una manifestante sulla cinquantina è stata investita da una donna che cercava di portare la figlia in ospedale. L’automobilista, presa dal panico perchè circondata da una cinquantina di manifestanti che battevano sulla sua auto, ha premuto l’acceleratore e ha centrato la manifestante. Sembra che il blocco stradale non fosse stato comunicato alla prefettura, così come molti altri. Il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, ha disposto il massimo livello di allerta e ha chiesto ai manifestanti «di prendere tutte le misure di prevenzione e sicurezza». Numerosi, però sono stati gli incidenti tra automobilisti e manifestanti. A Grasse, nelle Alpi Marittime, una vettura «ha cercato di forzare un blocco» in una rotonda, investendo un poliziotto che è rimasto leggermente ferito. Due feriti lievi a Besancon dove un’auto ha fatto un’improvvisa inversione a U per evitare un blocco e, contromano, si è scontrata con altre vetture. A Sèlestat, in Alsazia, una manifestante di 45 anni ha avuto il piede schiacciato da un’auto. A Grande-Synthe, nel nord, altri due manifestanti sono rimasti feriti in episodi simili. Proprio a Grande-Synthe, sull’autostrada A16, l’imponente mobilitazione ha bloccato il traffico che è ripreso su una sola corsia dopo una trattativa con la polizia. Altri manifestanti hanno invaso l’A2 all’altezza di Haulchin, nel nord-est. La protesta dei gilet gialli - partita dai social - è stata innescata dall’aumento dei prezzi dei carburanti ma si è estesa a una più ampia denuncia della politica del governo in materia di tassazione e calo del potere d’acquisto. A partire dal primo gennaio prossimo, le tasse sul gasolio dovrebbero aumentare di 6,5 centesimi al litro e quelle della benzina di 2,9 centesimi. Anche se è nata su Facebook come una rivolta di singoli cittadini contro il caro-carburante, la protesta dei gilet gialli si è estesa a tutte le politiche di Macron che hanno ridotto il potere d’acquisto per le classi meno agiate e ha trovato il sostegno del Rassemblement National (ex Front National), della sinistra radicale di France Insoumise e, con un certo ritardo, dei socialisti. Tiepidi gli ecologisti mentre il principale sindacato, la Cgt, si è rifiutata di mobilitarsi insieme all’estrema destra, pur condividendo le ragioni della protesta.