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La Francia scarica ancora migranti al confine. Ira Salvini: "Macron rispondi"

Un secondo caso a Claviere. Nella clip lasciati da una pattuglia della gendarmerie

Silvia Sfregola
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Una nuova denuncia dell'Italia verso la Francia, colpevole - secondo il vicepremier Matteo Salvini - di scaricare migranti alla frontiera nei pressi di Claviere. Salvini diffonde un video, in cui si vedere chiaramente che tre persone con la pelle nera scendono da una jeep della polizia francese. Un agente d'oltralpe, con una giacca blu, indica loro di attraversare la strada, probabilmente per dileguarsi in Italia. «Chi sono? Da dove vengono? Perché non siamo stati avvertiti», domanda il ministro nell'Interno in un post su Facebook che accompagna il video, girato da «una persona con nome e cognome», sottolinea il Viminale, aggiungendo che questa persona «se necessario, è disponibile a confermare l'episodio alle autorità competenti». Il video viene dal suo cellulare, ma è stato montato con musica incalzata, con scene in zoom e al rallentatore, e si conclude con una foto dello stesso Salvini, con le braccia conserte, e un presidente francese accigliato, con l'invito «Macron, rispondi!». Nel suo post su Facebook, Salvini spiega che «senza spiegazioni rapide, complete e convincenti, ci troveremmo di fronte a una provocazione e a un atto ostile!» Non solo. Questo, che si va ad aggiungere ad altri fatti simili dei giorni scorsi, «è un episodio che può danneggiare gravemente i rapporti Italia-Francia», sottolinea il vicepremier, che chiede di riflettere «anche e gli amici del Movimento 5 Stelle: chi vuole mettere in difficoltà il Paese non è tra di noi, ma è fuori...», sottolinea. E a a Claviere - 210 abitanti a 1760 metri di quota, sul versante italiano del Monginevro - continua il braccio di ferro tra i no border e la polizia. L'inverno è alle porte e la zona è costantemente monitorata. Lunedì mattina è stato sgomberato il tendone 'no border' allestito davanti alla chiesa del comune montano per dare un appoggio ai migranti in viaggio verso la Francia. La scorsa settimana c'era stato uno sgombero di un rifugio autogestito, chiamato Chez Jesus. Gli attivisti, per questo motivo, si erano organizzati con un nuovo presidio nel piazzale vicino alla parrocchia, per offrire bevande calde e cibo ai migranti. «I respinti sono numerosi ogni notte - spiegano i no border - e il freddo della montagna è forte». La Digos ha identificato una decina tra italiani e francesi, mentre il sindaco di Claviere ha firmato un'ordinanza contro l'occupazione di suolo pubblico per evitare nuovi presidi.

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