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Il dossier choc: "L'Isis è alle porte di Roma"

I tagliagole si infiltrano a Tripoli. C'è il rischio dell'arrivo in Italia coi barconi

Francesca Musacchio
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Isis e al Qaeda sono entrate a Tripoli. La presenza di jihadisti in Libia è stata confermata anche dall'inviato speciale dell'Onu nel paese nordafricano, Ghassan Salamè, che si è detto preoccupato per l'ingresso nella capitale «di uomini noti per i loro legami con gruppi terroristici, in particolare con Isis e al Qaeda». In un'intervista al giornale arabo Al Hayat, Salamè invita a «prestare attenzione per la loro presenza» e punta il dito contro l'eccessiva presenza di armi in mano ai libici, circa 15 milioni. Insomma, un panorama preoccupante quello della Libia, che però non è una novità. La presenza dei terroristi alle porte dell'Italia, infatti, è ormai nota. Così come il rischio che gli jihadisti possano infiltrarsi tra i barconi usati dai migranti per arrivare nel nostro Paese. A luglio, proprio Il Tempo ha denunciato la presenza di circa 400/500 jihadisti presenti nel Paese nordafricano stanziati perlopiù nelle zone desertiche e pronti a mettere in campo azioni anche eclatanti. Nonostante la caduta di Sirte, roccaforte del gruppo terroristico nel Paese, l'Isis non è mai scomparso. In un'intervista rilasciata all'Agenzia Nova, Oded Berkowitz, direttore regionale dell'intelligence presso la società di consulenza di sicurezza israeliana Max Security, ha sottolineato che «lo Stato islamico non è mai scomparso dalla Libia», dove è ancora presente con circa... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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