Il premio
Nobel per la Pace a Mukwege e Murad, attivisti contro gli stupri di guerra
Il premio Nobel per la pace è stato assegnato al ginecologo congolese Denis Mukwege e a Nadia Murad, vittima yazida dei crimini commessi dall'Is in Iraq. Nominato molte volte in passato, Mukwege ha trascorso due decenni aiutando le donne a riprendersi dalle violenze e dai traumi degli stupri nella Repubblica Democratica del Congo orientale devastata dalla guerra, mentre Murad è diventata un'attivista dopo essere stata rapita dai militanti del gruppo dello Stato Islamico e tenuta come una schiava del sesso. Tra i candidati c'erano il movimento femminista #MeToo nato sulla scia dello scandalo Weinstein ma anche Donald Trump, Kim Jong Un e Moon Jae-in per la riconciliazione delle Coree, e il premier etiopico Abiy Ahmed. Gli stupri di guerra sono usati come arma psicologica da soldati, combattenti, milizie, ma anche da civili, durante i conflitti e comprendono anche i casi in cui le donne sono costrette a prostituirsi o a diventare schiave sessuali. Violenze spesso sistematiche e associate ai massacri. Lo stupro di guerra e la schiavitù che affiancato al crimine di genocidio quando commesso con l'intento di distruggere, in parte o totalmente, un gruppo specifico di individui. Nell'est del Congo, la prevalenza e l'intensità dello stupro e di altre violenze sessuali sono descritte come le peggiori del mondo. In Iraq e in Siria l'Isis ha pianificato e messo in pratica la schiavitù di centinaia di donne yazide.