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Indonesia, turisti in fuga dopo il terremoto: "Barche prese d'assalto e donne molestate"

In migliaia bloccati tra isole e aeroporti. Molti gli italiani

Davide Di Santo
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Il sisma di magnitudo 6,9 che ha colpito l'isola indonesiana di Lombok ha causato la morte di almeno 142 persone e il ferimento di altre centinaia. Le autorità hanno fatto evacuare tra 2000 e 2700 turistidalle isole Gili (Air, Meno e Trawangan), mentre i soccorritori sono al lavoro per recuperare i superstiti tra le macerie di case, moschee e scuole. Circa 20 mila sono gli sfollati, che hanno lasciato le proprie abitazioni. Almeno 13.000, gli edifici distrutti. Servono cibo e farmaci, mentre il panico sembra aver preso soprattutto i turisti. CAOS SOCCORSI - "Le strade e tre ponti sono stati danneggiati, alcuni luoghi sono difficili da raggiungere e non abbiamo abbastanza personale", ha spiegato il portavoce dell'Agenzia dei disastri naturali, Sutopo Purwo Nugroho. I filmati pubblicati online da Nugroho mostrano centinaia di persone raggruppate sulle spiagge bianchissime in attesa disperata di lasciare il paradiso naturale che si è trasformato in un inferno. "Non possiamo evacuarli tutti in una volta perché non abbiamo imbarcazioni abbastanza capienti", ha spiegato Muhammad Faozal, capo dell'agenzia turistica di Nusa Tenggara. Sono in arrivo anche due navi della marina per dare soccorso. TURISTE MOLESTATE E FAMIGLIE DIVISE - "Siamo bloccati in qualche migliaio da ieri sera su Gili Trawangan dopo il terremoto", racconta l'italiano Roberto Cinardi sul suo profilo Facebook da Trawangan, facendosi portavoce di un gruppo di connazionali. "Il villaggio - prosegue - è crollato quasi interamente, abbiamo passato la notte su una collina per il rischio tsunami e dall'alba aspettiamo i soccorsi indonesiani. Ci sono stati morti e feriti e il cibo è finito. Non c'è nessuna autorità che sappia gestire la situazione di emergenza e non ci sono navi e mezzi sufficienti all'evacuazione". "Le uniche imbarcazioni che arrivano", scrive ancora Cinardi, "sono teatro di scene disumane con turisti in preda al panico e assaliti e maltrattati dagli indonesiani che a quanto pare non sono cosi' ospitali. Stiamo assistendo a scene fuori dalla grazia di Dio e sto documentando tutto, vi prego di far girare e chi di voi conosca qualche giornalista di metterlo in contatto con qualche persona su Lombok o limitrofi per denunciare il modo in cui il governo indonesiano sta gestendo la cosa. Ovviamente la Farnesina e' al corrente di tutto ma non sa darci nessun tipo di aiuto o indicazione". In seguito Cinardi ha scritto di essere riusciti a imbarcarsi raccontando però scene di grande confusione: "Tante barche una dopo l'altra prese d'assalto da turisti e gente del posto, e quest'ultima mi spiace ribadirlo che si è comportata da bestie salendo da ogni lato della barca creando caos e pericolo di ferire tutti, maggiore a quello del terremoto stesso. Turisti strattonati e calpestati, famiglie divise, pianti e urla dappertutto [...]. Abbiamo visto gli uomini sulle barche riprendere con i telefonini divertiti i turisti sotto shock, palpare alcune donne, sculacciare una ragazza bionda, ma anche prendere a bottigliate di plastica alcuni abitanti dell'isola a mo' di manganello. Non c'era nessuno in grado di gestire la situazione". Anche il campione di sciabola Aldo Montano è rimasto bloccato a Lombok. Era con la moglie Olga Plachina, dopo i Mondiali in Cina. Era in vacanza e al momento risulta bloccato in aeroporto e impossibilitato a ripartire. IL PROBLEMA DEI DOCUMENTI - La Farnesina, dal canto suo, ha voluto far sapere che "si è protratto ininterrottamente per tutta la notte il lavoro di verifica, orientamento ed assistenza messo in campo dall'Unità di Crisi e dalla rete diplomatica italiana in Indonesia a favore degli italiani presenti nell'area colpita dal sisma" e ha sottolineato che "le autorità indonesiane" sono "fortemente sotto pressione in un contesto caratterizzato da infrastrutture limitate e da una numerosa presenza di turisti di diverse nazionalità". "La priorità - sottolinea il ministero degli Esteri - è il più rapido possibile rientro verso le isole maggiori (Lombok e Bali) con i mezzi messi a disposizione dalle autorità locali, in una adeguata cornice di sicurezza, considerate anche le difficili condizioni del mare in questi giorni". La Farnesina "continua a sollecitare" le autorità locali per "la massima possibile assistenza a favore dei connazionali. Stretto è il raccordo anche con i principali partner europei in loco". Alcuni turisti italiani - ha appreso l'Agi da Tommaso Laterza, fratello di Alice che si trova in Indonesia - sono stati portati in aeroporto, ma non è chiaro "per dove li facciano partire e se abbiano il passaporto con loro". Per aiutare a risolvere i problemi legati ai documenti anagrafici una missione consolare dell'Ambasciata d'Italia, disposta in raccordo con l'Unita' di Crisi, e' giunta oggi a Lombok da Giacarta.

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