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Aereo d'epoca precipita sulle Alpi: morte le venti persone a bordo

Incidente durante un'escursione turistica

Davide Di Santo
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Un aereo è precipitato in Svizzera sul Piz Segnas, cima di 3.099 metri a cavallo fra Grigioni e Glarona. Morti tutti e venti gli occupanti tra turist ed equipaggio. L'ESCURSIONE FINISCE IN TRAGEDIA - La notizia, già anticipata ieri sera, è stata confermato questa mattina su Twitter dalla polizia cantonale grigionese. Si tratta di un Ju-52 HB-HOT, ex velivolo da trasporto dell'aeronautica militare elvetica, utilizzato per effettuare escursioni. La Ju-Air, la compagnia aerea proprietaria del velivolo, ha annunciato la sospensione di tutti i voli. Le 20 persone a bordo sono tutte morte, lo afferma la polizia cantonale dei Grigioni. "La polizia ha la triste certezza che i 20 a bordo sono morti", ha dichiarato la portavoce Anita Senti, in una conferenza stampa organizzata a Flims, villaggio ai piedi del Piz Segnas. Il velivolo, uno Junker JU52 HB-HOT, costruito in Germania nel 1939, apparteneva alla compagnie JU-Air, fondata nel 1982 da un gruppo di collezionisti di aviazione. Sull'aereo c'erano 17 passeggeri e 3 membri di equipaggio. Lo Junker è finito contro una parete del Piz Segnas, a quota 2.540 metri, nel Cantone dei Grigioni. Nelle operazioni di soccorso sono impegnati 5 elicotteri, lo spazio aereo della zona resterà chiuso fino a questa sera. I VOLI TURISTICI - Lo Ju 52 - spesso soprannominato "Tante Ju", la zia Ju - ha 17 posti a sedere ed è pilotato da due persone. L'aereo viene spesso notato, nel suo procedere nel cielo, perché si sposta lentamente: ha una velocità di crociera di 180 km/h. I tre velivoli di Ju-Air - un'associazione che propone voli panoramici con i celebri aeromobili - operano dall'aerodromo di Dübendorf. Stando al programma previsto - un'escursione con vari mezzi di trasporto che porta il nome "Südlicher Charme" - il velivolo sarebbe decollato venerdì 3 agosto da Dübendorf (ZH) in direzione di Locarno per una gita di due giorni tra Ticino e Italia. Il ritorno era previsto per ieri pomeriggio, con atterraggio all'aerodromo zurighese attorno alle 17.00. Il passaggio dell'apparecchio sopra le Alpi è testimoniato anche da diverse foto scattate da lettori di siti di informazione online. LE CAUSE DELLO SCHIANTO - Nel frattempo c'è già chi si interroga sulle cause dello schianto. Sulla base di quanto riferito da piloti esperti il SonntagsBlick avanza l'ipotesi che il caldo possa avere avuto un ruolo nella tragedia: questo perché l'aria calda è più rarefatta, ciò che può avere conseguenze sulle prestazioni dell'apparecchio. LA STORIA DELLO JU 52 - Lo Ju 52 è un aereo da trasporto tedesco costruito negli anni '30 del secolo scorso dalla Junkers, di uso sia civile che militare, in alcuni casi anche come bombardiere. È stato fra l'altro protagonista del ponte aereo organizzato nell'inverno 1942/1943 per venire in soccorso alla Sesta armata nazista accerchiata a Stalingrado. L'aeronautica militare elvetica acquistò tre Ju 52 nel 1939 e per oltre 40 anni li usò come velivolo da trasporto: vennero radiati solo nel 1981. Da allora i velivoli - che hanno le matricole HB-HOS, HB-HOP e HB-HOT - vengono usati per voli panoramici. Un altro incidente si è verificato ieri mattina in una zona boschiva nei pressi di Hergiswil. A perdere la vita è stata un'intera famiglia: padre, madre e due figli minorenni. I quattro erano a bordo di un monomotore da cinque posti Socata TB-10 decollato alle 09.30 dall'aerodromo di Kägiswil, frazione di Sarnen, e diretto in Francia. Venti minuti più tardi, alle 9.50, è avvenuto l'incidente in una zona boscosa difficilmente accessibile nella regione del Renggpass. L'incidente ha provocato un incendio: prima di poter intervenire è stato quindi necessario spegnere le fiamme con un elicottero. I soccorritori giunti poi sul posto hanno trovato il rottame del velivolo completamente carbonizzato, con le quattro vittime. Le cause del sinistro non sono ancora note. Per chiarire quanto successo nei due incidenti si è attivato il ministero pubblico della Confederazione, che lavora in collaborazione con il Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI), nonché con le procure e le polizie dei due cantoni interessati.

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