Arrestata (e scarcerata) Stormy Daniels, la pornostar che imbarazza Trump
Ha toccato i clienti in uno strip club. Il suo legale: fermo politico
È un caso negli Stati Uniti l'arresto - e la successiva caduta delle accuse - di Stormy Daniels, la pornostar protagonista della presunta relazione avuta nel 2006 con l'attuale presidente americano Donald Trump. La bionda pornodiva era stata arrestata in un locale notturno di Columbus (Ohio) perché si sarebbe fatta "toccare" da un cliente durante uno striptease, cosa che in molti stati americani è vietata. Lo ha reso noto, Michael Avenatti, il suo avvocato, che ha parlato di operazione "politicamente motivata". Durante lo show, Stormy Daniels - il cui vero nome è Stephanie Clifford - sarebbe entrata in contatto con uno o più clienti, violando le leggi dello stato. Secondo il rapporto stilato dalla polizia e citato dalle emittenti WBNS e WTTE, sarebbe stata la pornostar a toccare "una specifica area anatomica" di individui, compresi agenti di polizia, presenti all'esibizione probabilmente in abiti civili. In base alla ricostruzione delle tv, attorno alle 23.30 il pubblico avrebbe iniziato a lanciare banconote all'attrice, che a seno scoperto si sarebbe avvicinata ai volti di alcune persone presenti tra il pubblico - compresi due detective- e avrebbe toccato anche il seno e le natiche di una poliziotta, che non indossava l'uniforme. "Stormy Daniels è stata arrestata mentre faceva lo stesso spettacolo che ha fatto in quasi un centinaio di club per 'spogliarello' in tutto il paese. E' tutto organizzato e motivato politicamente. Puzza di disperazione. Affronteremo tutte le false accuse", ha dichiarato su Twitter l'avvocato. "Un arresto con l'accusa di aver consentito a un cliente di toccarla sul palco in un modo non sessuale. State scherzando? E sprecare risorse per questo? Ci deve essere una priorità assoluta!". In seguito il legale ha spiegato che "le accuse contro la mia cliente Stormy Daniels sono state ritirate". Durante la campagna elettorale 2016, Daniels ricevette 130.000 dollari da Michael Cohen, all'epoca avvocato di Trump, perché tacesse sulla sua relazione con il miliardario nel 2006, poco dopo che questi aveva sposato Melania. L'attrice pornografica è andata in tribunale per annullare l'accordo ma il braccio di ferro non è ancora risolto e lei ha denunciato a più riprese intimidazioni. Nel frattempo, ha approfittato della popolarità per fare un 'tour' di striptease in lungo e in largo in Usa.