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Salvini blocca un'altra nave di una ong. E Macron insulta l'Italia

Dopo l'Aquarius chiusi i porti all'olandese Lifeline con 350 migranti

Benedetto Antonelli
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Dopo la Aquarius è la volta di Lifeline, ma stavolta il destino della nave della ong tedesca, battente bandiera olandese, si fermerà con un atto di sequestro da parte delle autorità italiane. I migranti a bordo (secondo alcune fonti 250, secondo altre 350) dovrebbero arrivare in Italia. Come mai? Tutto inizia con lo stesso copione della nave Aquarius, gestita dalle ong Sos Méditerranée e Msf. Anche per Lifeline è arrivato un veto posto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini: «Le navi ong di questi pseudovolontari non metteranno più piede nei porti italiani». La flotta italiana gestita direttamente dal governo, composta da navi militari e Guardia Costiera, continuerà a pattugliare il Mar Mediterraneo e salvare vite, ma a condizioni diverse dal passato. «Non possono fare più da sole. Ci sono altri che devono intervenire: la Tunisia, Malta, Francia, Spagna». Quindi, rivolto direttamente ai volontari a bordo della nave, ha detto: «Avete fatto un braccio di forza contravvenendo alle indicazioni del- la Guardia costiera e italiana e libica. Bene, questo carico ve lo portate in Olanda» Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, responsabile per i porti italiani, ha spiegato: «Salveremo le vite umane che sono sulla Lifeline, poi sequestreremo la nave», perché dall'esecutivo olandese «ci hanno detto che Lifeline batte illegalmente bandiera olandese e quindi, di fatto, è una nave apolide che non potrebbe o dovrebbe viaggiare in acque internazionali. Potenzialmente è una nave pirata». E Salvini fa sapere che oltre al sequestro, sarà arrestato l'equipaggio. Lo stesso provvedimento dovrebbe colpire anche la nave Seefuchs, pure in questo caso per un'indagine sulla bandiera olandese che dà la nazionalità - almeno formalmente - alla nave. Intanto, sul fronte politico europeo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte può cantare vittoria: la cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto marcia indietro sulla bozza di documento per il pre vertice sui migranti che si terrà domenica a Bruxelles. Un summit ristretto al quale parteciperanno Francia, Germania, Spagna, Grecia, Malta, Austria e Italia. «Ho appena ricevuto una telefonata dalla Cancelliera Angela Merkel, preoccupata della possibilità che io potessi non partecipare al pre vertice di domenica a Bruxelles sul tema immigrazione. Le ho confermato che per me sarebbe stato inaccettabile partecipare a questo vertice con un testo già preconfezionato», fa sapere Conte che poi riferisce: «La Cancelliera ha chiarito che la bozza di testo diffusa verrà accantonata». Una svolta accolta come una vittoria anche da Salvini, per il quale la linea dura tenuta dall'Italia dà i frutti: «Fino a un po' di tempo fa ci davano per scontati, ci mandavano una mail a cose avvenute. Finalmente a Berlino qualcuno si è accorto che esiste anche l'Italia». Nel confronto sui contenuti del documento da portare al Consiglio di fine giugno, si innesta però il duro scontro tra il presidente francese, Emmanuele Macron e l'Italia. In un'intervista a Le Figaro, l'inquilino dell'Eliseo ha definito «lebbra d'Europa» i populisti «che crescono in Paesi dove fino a poco tempo fa sembrava impossibile». Parole che hanno provocato la dura reazione, prima di Luigi Di Maio: «La vera lebbra è l'ipocrisia di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere una equa ripartizione dei migranti. La solidarietà o è europea o non è». Poi di Salvini: «Gli insulti dei chiacchieroni Macron e Saviano non mi toccano, mi fanno forza. Mentre loro parlano, io oggi sto lavorando per bloccare il traffico di clandestini nel Mediterraneo».

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