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Irlanda, rivoluzione sull'aborto

Carlo Antini

Svolta sull’aborto in Irlanda: nel referendum per abolire l’emendamento 8 della Costituzione che finora lo proibiva, il sì ha vinto con quasi il 70% di voti, stando agli exit poll e ai dati parziali, aprendo la strada a una legge più permissiva sull’interruzione volontaria di gravidanza nel Paese a netta maggioranza cattolica.Finora era possibile abortire solo in caso di pericolo per la vita della madre. Il premier, Leo Varadkar, ha sottolineato la «clamorosa» affermazione del sì e ha promesso una legge entro l’anno: «È stato il culmine di una rivoluzione tranquilla, che si è sviluppata in Irlanda negli ultimi 10 o 20 anni», ha affermato il taoiseach, «il popolo ha parlato e ha chiesto una Costituzione moderna per un Paese moderno». John McGuirk, portavoce degli anti-abortisti di ’Save the 8th’, ha osservato amaramente che «i bambini non ancora nati non hanno più il riconoscimento del diritto alla vita da parte dello Stato. Presto verrà approvata una legge che permetterà di uccidere i bambini nel nostro Paese». Il referendum chiedeva l’abolizione dell’ottavo emendamento della costituzione irlandese, che sanciva «pari diritto alla vita» per la madre e il feto. Una norma che ha finito per non tutelare la salute della madre, come accaduto per il dramma di Savita Halappanavar, l’immigrata indiana che morì nel 2012 perchè i medici non vollero intervenire su un aborto spontaneo che era in corso. E proprio il premier Varadkar, di madre irlandese e padre indiano, era stato tra i primi sostenitori del sì. Ora il Dàil, il Parlamento irlandese, potrà legiferare con una normativa più morbida. Il governo pensa a una legge che permetta l’aborto entro la 12ma settimana di gravidanza ed è possibile un effetto domino anche sull’ Irlanda del nord, dove l’aborto è consentito solo in caso di rischio per la vita o la salute mentale della madre e si rischia l’ergastolo se si interrompe una gravidanza in modo clandestino. Ora le donne dell’Ulster potranno recarsi ad abortire in Irlanda, visto che dal 1992 è possibile abortire all’estero. A favore dell’abolizione dell’ottavo emendamento hanno votato soprattutto i giovani e gli abitanti della capitale, Dublino, dove il sì ha sfiorato l’80%. dai dati parziali emerge che il sì è al 68% e il al 32% e in tutte e nelle prime sette circoscrizioni che hanno completato lo spoglio (su 40), si è affermato il sì.