Scandalo Facebook, Zuckerberg: "Cambridge Analytica ha venduto anche i miei dati"
La violazione della privacy ha coinvolto 87 milioni di utenti
Anche i dati di Mark Zuckerberg sono stati trattati in maniera impropria e venduti. Lo ha spiegato il fondatore e Ceo del social network durante l'audizione alla Commissione Energia e Commercio della Camera dei Rappresentanti. «Anche i suoi dati personali sono compresi tra quelli venduti a terze parti scorrette?», ha chiesto la deputata Anna Eshoo. «Sì», ha risposto Zuckerberg, chiamato a riferire ai membri del Congresso dopo il caso relativo al trattamento improprio dei dati personali relativi a 87 milioni di utenti. «Ha intenzione di cambiare il suo modello di business nell'interesse di proteggere la privacy individuale?», domanda due volte la deputata. «Non sono sicuro di cosa significhi», dice Zuckerberg. Il congressman Eliot Engel chiede se Facebook abbia intenzione di avviare azioni legali contro i soggetti coinvolti nella gestione dei dati: «Stiamo valutando. Abbiamo già intrapreso azioni escludendo» la società Cambridge Analytica «dalla piattaforma. Dobbiamo capire se ci sia qualcosa che non va alla Cambridge University e che richiede un'azione forte da parte nostra». «Se un ricercatore vende i dati - aggiunge - la gente ha motivo di arrabbiarsi». Il numero 1 di Facebook respinge la versione del democratico Michael Doyle, secondo cui la compagnia avrebbe «chiuso un occhio» davanti a una situazione complessa: «Non sono d'accordo - dice Zuckerberg - Credo che, andando avanti, dobbiamo assumere una posizione più proattiva in relazione alla regolamentazione di ciò che fanno gli sviluppatori». «Non abbiamo permesso alla campagna di Obama di fare qualcosa che qualsiasi altro sviluppatore non fosse in grado di fare sulla nostra piattaforma. Non c'è stato nessun trattamento speciale», dice Zuckerberg replicando al repubblicano Steve Scalise, che riferisce dichiarazioni attribuite in passato ad un membro del "digital team" di Barack Obama. Alla democratica Doris Matsui, Zuckerberg ribadisce che «non vendiamo dati agli inserzionisti. Gli inserzionisti non hanno accesso ai suoi dati, c'è un malinteso di fondo in relazione al funzionamento del sistema». «Agli americani non piace essere spiati, voi state raccogliendo informazioni anche su persone che nemmeno hanno un account Facebook: sì o no?», dice la democratica Kathy Castor pressando Zuckerberg, che fatica ad elaborare una risposta alla domanda diretta. «Non credo che quello sia ciò che tracciamo...La gente sceglie di condividere dati, questo è il modo primario in cui Facebook funziona», dice, salvato "in corner" dal cronometro che pone fine all'intervento della deputata. «Se lei cancella il suo account, in maniera effettiva i contenuti vengono smantellati», dice Zuckerberg rivolgendosi, invece, a Brett Guthrie, repubblicano del Kentucky.