Alla marcia del rientro

Gaza, scontri al confine: 14 morti tra i palestinesi. Israele: Hamas manda avanti i bambini

Davide Di Santo

Sarebbero 14 i palestinesi uccisi dalle forze armate israeliane al confine della Striscia di Gaza, secondo le informazioni diffuse dall'agenzia palestinese Maan. E i feriti sarebbero circa 1.200. È il bilancio della Marcia del Ritorno, la protesta lungo la frontiera convocata da Hamas nell'anniversario dell'esproprio delle terre arabe per creare lo Stato di Israele nel 1948. L'esercito ha aperto il fuoco in più occasioni con colpi di artiglieria, munizioni vere e proiettili di gomma vicino alla barriera di sicurezza davanti a cui hanno manifestato 17.000 palestinesi. Dalla folla sono stati lanciati sassi e bottiglie molotov verso i militari. Di primo mattino il colpo di artiglieria di un carro armato aveva ucciso un agricoltore palestinese di 27 anni che era entrato nella fascia di sicurezza istituita dalle forze armate israeliane. Successivamente e' stato ucciso con un colpo allo stomaco un 25enne a est di Jabaliya, nel nord del territorio costiero e altri due (fra cui un 38enne) in punti diversi della frontiera. La maggior parte dei feriti sono stati causati da proiettili di gomma e gas lacrimogeni. L'esercito israeliano ha precisato di aver preso di mira "i principali istigatori" delle proteste violente e ha ribadito che non verra' permesso a nessuno di violare la sovranita' di Israele superando la barriera di sicurezza e per questo ha anche schierato un centinaio di tiratori scelti. Le manifestazioni sono partite da sei punti dell'arido confine tra Gaza e Israele, lungo una cinquantina di chilometri: in particolare Rafah e Khan Younis nel sud, el-Bureij e Gaza City al centro, Jabalya nel nord. Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha arringato la folla assicurando che "e' l'inizio del ritorno di tutti i palestinesi". A partire da oggi e per sei settimane i palestinesi saranno impegnati nella cosiddetta Marcia del ritorno, che si apre con la Giornata della Terra per ricordare l'esproprio da parte del governo israeliano di terre di proprieta' araba in Galilea, il 30 marzo 1976. Le proteste dureranno fino al 15 maggio, anniversario della fondazione di Israele, per i palestinesi "Nakba", la catastrofe. Tra i morti c'è anche un 16enne, identificato come Ahmad Ibrahim Odeh, ha confermato il ministero della Salute di Gaza. La settima persona uccisa, secondo la stessa fonte, è Mahmoud Saadi Rahmi, della città di Gaza. I feriti sono circa milleduecento. L'esercito israeliano (Idf) intanto ha accusato Hamas di aver messo in pericolo la vita di una bambina di sette anni, mandandola verso il confine fra Gaza e Israele mentre sono in corso scontri per la "marcia del ritorno". "Una bambina palestinese di sette anni - si legge in un comunicato dell'esercito, citato dal Jerusalem Post - è stata mandata da Hamas verso la barriera del confine, di fronte ai soldati israeliani. Le forze dell'Idf hanno immediatamente realizzato che si trattava di una bambina e si sono assicurati che fosse riportata al sicuro dai familiari. L'organizzazione terroristica di Hamas usa con cinismo donne e bambini, mandandoli verso il confine e mettendo a rischio le loro vite".