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Trovato morto l'italiano scomparso a Istanbul. I punti oscuri del viaggio in Turchia

Il cadavere ha il cranio fracassato. Il Dna conferma: è Alessandro Fiori, 33enne cremonese

Davide Di Santo
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Tragico epilogo per la vicenda di Alessandro Fiori, il 33enne cremonese scomparso il 13 marzo a Istanbul: il suo cadavere, con fratture al cranio, è stato ritrovato sulle coste della penisola di SultanAhmet, una delle zone più turistiche della metropoli turca in cui sorge il palazzo di Topkapi. La notizia è stata data dall'emittente turca Haberturk e la Farnesina ha confermato l'identificazione, fatta raffrontando il Dna con quello del padre Eligio che da giorni si trovava in città per seguire le ricerche. Il corpo di Fiori, rinvenuto mercoledì sera, presentava ferite in prossimità della testa e della fronte, apparentemente provocate da un oggetto pesante. Sarà la polizia scientifica turca a stabilire se si tratti dei colpi inferti da un assassino o degli urti contro gli scogli nelle vorticose acque del Bosforo, dopo un possibile suicidio. L'uomo, originario di Soncino, nel cremonese, ma residente a Milano dove lavorava, si era imbarcato con un semplice zaino da Linate su un volo per Ankara il 12 marzo e si era poi trasferito a Istanbul dove alloggiava all'hotel Sultanhamet. Restano molti punti oscuri sul suo viaggio in Turchia, dai cospicui prelievi al bancomat (con svuotamento del conto corrente) al ruolo di una ragazza americana con la quale pare avesse una relazione. Il padre di Alessandro, Eligio, imprenditore di Cremona e membro di spicco del Rotary club della città lombarda, aveva scoperto del viaggio a Istanbul del figlio solo dopo una verifica delle spese effettuate con la carta di credito. Partito per la città turca, aveva allertato il consolato italiano che si era immediatamente messo in contatto con le autorità locali. Nella stanza di albergo di Alessandro Fiori erano stati rinvenuti passaporto, portafoglio e telefono cellulare buttati nel cestino della spazzatura. L'uomo era apparso in due video di telecamere a circuito chiuso, prima in un centro commerciale e da ultimo in piazza Taksim, prima di far perdere le proprie tracce. Il padre ha spiegato che Alessandro soffriva di depressione, tanto da essere stato in cura una settimana, e non aveva portato con sé gli antidepressivi in questo ultimo viaggio di cui aveva tenuto all'oscuro la famiglia. L'imprenditore era stato anche ospite nel programma Chi l'ha visto turco: le speranze di ritrovare Alessandro in salute si sono però infrante ieri sera, quando un gruppo di cittadini ha notato un corpo dove le acque del mare di Marmara e il Bosforo si incontrano, e ha chiamato la polizia.  Gli inquirenti della Procura di Roma hanno avviato un fascicolo d'indagine in relazione alla morte di Alessandro Fiori. Secondo quanto si è appreso l'ipotesi di reato rubricata dai magistrati è quella di omicidio. I magistrati attendono una prima informativa sull'accaduto. La polizia turca non esclude l'ipotesi del suicidio, scrive Hurriyet.

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