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Francia, prende ostaggi nel supermercato: due morti e tre feriti. "Sono dell'Isis", poi viene ucciso in un blitz

Davide Di Santo
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L'Isis non è finito nella sua carica sanguinaria e colpisce di nuovo la Francia, dove uccide tre persone con l'attacco di un "lupo solitario". La scorribanda di Redouane Lakdim, 26 anni, criminale comune di origini marocchine, comincia intorno alle 10 del mattino a Carcassonne e finisce nel primo pomeriggio intorno alle 15 a Trebes, all'interno del supermercato della catena "U": cinque ore che fanno ripiombare la Francia nel clima delle stragi di Parigi e di Nizza. Si allunga così la scia di terrore durata almeno tre anni che sembrava essersi conclusa l'ottobre scorso quando Ahmed Hanachi, tunisino 29enne, uccise a coltellate due donne sui gradini della stazione ferroviaria di Saint-Charles a Marsiglia gridando «Allah Akbar» prima di essere eliminato da alcuni agenti. Il grido è oggi risuonato, con il portato ormai conosciuto di terrore e panico, nelle orecchie di clienti e dipendenti del supermercato presi in ostaggio e oggetto di uno strenuo ma barcollante negoziato tra il terrorista e la polizia, che ha poi preferito chiudere la faccenda con un blitz nell'edificio e l'uccisione dell'uomo. I feriti, in tutto, sono sedici, due dei quali versano in gravi condizioni. Tra questi ultimi vi sono due poliziotti e il tenente colonnello-eroe che si è offerto volontariamente di prendere il posto di una donna sequestrata nel supermercato di Trebes. L'attacco è avvenuto in tre fasi. Il terrorista «ha rubato un'auto a Carcassonne, dopo aver ucciso un passeggero e ferito il conducente», hanno spiegato fonti investigative. Mezz'ora più tardi, hanno aggiunto, ha colpito un agente di polizia che, faceva jogging vicino al commissariato insieme a tre colleghi. Riprende l'auto e percorre 8 km per giungere a Trebes: entra nel supermercato, spara, e uccide un dipendente e un cliente. A decine fuggono dall'edificio, nelle mani del sequestratore resta una donna. Un agente si offre per lo scambio con l'ultimo ostaggio: «Il tenente colonnello ha lasciato il telefono con la linea di comunicazione aperta sul tavolo e abbiamo potuto sentire cosa è successo. Quando abbiamo sentito gli spari, le forze speciali sono intervenute», ha spiegato Gerard Collomb, ministro dell'Interno, che definisce l'agente un 'eroè. Oltre al tenente colonnello, un altro agente resta ferito alle gambe nell'assalto. Redouane Lakdim viene ucciso. «L'assalto è stato dato e ha fatto ottenere il risultato di cui si è parlato», confermava intanto da Bruxelles, dove si tiene il Consiglio europeo, il presidente francese, Emmanuel Macron, per il quale la «minaccia terroristica resta alta». Lakdim, ha detto, a sua volta, Collomb, «ha agito da solo». La sua biografia è simile a quella di molti altri «lupi solitari», di cui i servizi segreti francesi faticano a seguire le tracce. Così è stato per il sequestratore di Trebes, attivo sui social network salafiti, in carcere a Carcassonne nel 2016, forse un viaggio in Siria, dagli 007 ritenuto un non radicalizzato ma piuttosto un «piccolo spacciatore» e «un delinquente comune che ha agito in modo imprevisto». Un «possibile estremista», secondo una lista dell'antiterrorismo. Durante il sequestro, l'uomo ha chiesto la liberazione di Salah Abdeslam, di origine marocchina come il sequestratore, unico sopravvissuto del commando delle stragi di Parigi nel 2015 e attualmente in carcere. Solo nelle prossime ore si saprà di più su di lui, se si è verificata una falla nei servizi segreti o se, ancora, niente avrebbe potuto fermare un anonimo signore che «la mattina ha accompagnato la sorella a scuola» e qualche ora dopo si è scatenato in una follia sanguinaria. L'allarme terrorismo investe non solo la Francia ma l'intera Europa. «Pieno sostegno» dell'Ue a Parigi è stato espresso dal presidente della Commissione, Jean-Claud Juncker, mentre per il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, gli attacchi di oggi «ripropongono la minaccia del radicalismo jihadista in Francia e richiedono nuovo, una mobilitazione e una solidarietà di tutti i paesi europei».

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