mea culpa su Cambridge Analytica
Scandalo Facebook, parla Zuckerberg: "Il responsabile sono io"
«Abbiamo commesso errori, c’è molto da fare. Io ho creato Facebook e io sono responsabile». Mark Zuckerberg, numero 1 di Facebook, rompe il silenzio e con un lungo post si esprime sul caso che ruota attorno alla società Cambridge Analytica e che coinvolge anche il social network. La compagnia, collegata alla campagna presidenziale di Donald Trump, avrebbe ottenuto informazioni su 50 milioni di utenti di Facebook. «Voglio condividere un aggiornamento sulla situazione di Cambridge Analytica, compresi i passi che abbiamo già compiuto e i prossimi che faremo per affrontare questa questione importante», scrive Zuckerberg. «Abbiamo la responsabilità di proteggere i vostri dati e se non siamo in grado di farlo non meritiamo di offrirvi un servizio. Ho lavorato per comprendere in maniera dettagliata cosa sia successo e come fare per evitare che questo accada di nuovo», prosegue. «La buona notizia è che le azioni più importanti per evitare che una cosa del genere si verifichi di nuovo sono state già intraprese anni fa. Ma abbiamo anche commesso errori, c’è ancora da fare: dobbiamo agire e farlo ora», dice. «Io ho dato vita a Facebook - afferma in un altro passaggio del post - e, alla fine, sono io il responsabile per ciò che accade sulla nostra piattaforma. Sono realmente impegnato a fare ciò che è necessario per proteggere la nostra comunità. La vicenda specifica legata a Cambridge Analytica non dovrebbe più verificarsi con le nuove app attuali, ma questo non cambia cosa è accaduto in passato. Impareremo da questa esperienza per rendere ancora più sicure la nostra piattaforma e la nostra comunità in futuro». «Voglio ringraziare tutti voi che continuate a credere nella nostra missione e lavorate per costruire insieme questa comunità», dice rivolgendosi agli utenti. «So che ci vorrà più tempo di quanto vorremmo per sistemare tutto, ma vi prometto che lavoreremo per offrire un miglior servizio a lungo termine», aggiunge.