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Russia, Putin trionfa alle presidenziali

Vladimir Putin

Rieletto con il 75% voti sarà il presidente fino al 2024

Davide Di Santo
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Plebiscito alle urne per Vladimir Putin, che viene 'incoronato' presidente per la quarta volta e resterà così al potere sino al 2024. Una vittoria che era largamente prevista, e che arriva in un periodo di relazioni tese a livello internazionale, con il crescente isolamento di Mosca per l'avvelenamento di una ex spia russa nel Regno Unito e la pressione delle sanzioni americane. In piazza a Mosca dopo che i risultati parziali hanno evidenziato il suo trionfo, Putin ha ringraziato e detto di vedere nel voto il segno della "fiducia e della speranza" dei russi, promettendo che continuerà a "lavorare duramente, in modo altrettanto responsabile ed efficace". Le autorità hanno detto di non aver rilevato irregolarità significative, ma opposizione e ong ne hanno denunciate migliaia. Con il 50% delle schede conteggiate, nei dati della Commissione elettorale centrale, Putin viene rieletto con il 75% delle preferenze. Al secondo posto è arrivato il comunista Pavel Grudinin, con il 13,4% dei voti, seguito dal nazionalista e populista di destra Vladimir Zhirinovsky, con il 6,3%. Quarta la giornalista Ksenia Sobchak con l'1,4%, mentre sono rimasti sotto l'1% Grigory Yavlinsky, Sergei Baburin, Maxim Suraikin e Boris Titov. Nessuno degli sfidanti costituiva una effettiva minaccia per Putin, mentre al principale leader dell'opposizione Alexey Navaly era stato vietato di candidarsi a causa di precedenti condanne. Se la vittoria di Putin era largamente annunciata, il risultato ottenuto è (se sarà confermato dai dati definitivi) maggiore del previsto e di quelli delle elezioni precedenti: nel 2012 Putin aveva registrato il 63,6%, nel 2004 il 71% e nel 2000 il 53%. L'ex agente del Kgb diventerà così il leader che più a lungo abbia guidato il Paese, fatta eccezione per Josef Stalin. "I nostri pensieri vanno ora al futuro di questo nostro grande Paese e dei nostri figli", ha detto Putin a Mosca, davanti alla folla radunata per i festeggiamenti del quarto anniversario dell'annessione della Crimea. Secondo il ministero dell'Interno, citato dall'agenzia Tass, in piazza c'erano 35mila persone. Circa 107 milioni di russi erano chiamati a votare e, secondo la commissione elettorale, tre ore prima della chiusura delle urne l'affluenza era del 60%. Un dato alto, ma non quanto il Cremlino avrebbe voluto per dare dimostrazione del consenso e della forza di Putin. Per spingere i russi a votare, ci sono state sia feste e campagne, sia pressioni come minacce di licenziamento o espulsione dalle scuole, ha denunciato il quotidiano d'opposizione Novaya Gazeta citato da AFP. Navalny, che aveva fatto appello per il boicottaggio del voto e la cui organizzazione aveva inviato 33mila osservatori nei seggi, ha denunciato irregolarità e brogli, soprattutto a Mosca e dintorni, a San Pietroburgo e in Baschiria. L'ong Golos, specializzata nel monitoraggio elettorale e che elenca le presunte frodi sul suo sito web, alle 19 italiane aveva conteggiato 2.709 casi di irregolarità tra cui urne riempite di schede fasulle, voti multipli o impedimento del lavoro degli osservatori. Tra le varie denunce ci sono state anche casi di polli, buoni sconto e biglietti per concerti promessi a chi avesse votato, di elettori portati ai seggi a bordo di pullman, di cifre di affluenza gonfiate, di pressioni agli elettori. Il voto è anche stato il primo dall'annessione alla Russia della Crimea, fino al 2014 parte dell'Ucraina, fatto all'origine della peggior crisi diplomatica internazionale tra Usa e Paesi occidentali dalla Guerra fredda. Proprio in Crimea, secondo la testata russa Sputnik, il sostegno ottenuto da Putin è stato del 91,7%. Navalny ha poi twittato, nella sua prima reazione ai risultati: "Mi ero promesso di non arrabbiarmi e di non alzare la voce. Beh, ritenterò il prossimo anno".

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