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Corea del Nord, Trump accetta l'invito: storico summit entro maggio con Kim Jong-un
Il presidente americano, Donald Trump, e il leader nordcoreano, Kim Jong-un, si incontreranno in uno storico summit entro la fine di maggio. Ad annunciare quello che sarà il primo incontro mai avvenuto tra un presidente americano e un leader nordcoreano è stato il consigliere nazionale sudcoreano alla Sicurezza, Chung Eui-yong, parlando davanti alla Casa Bianca. Quest'ultima ha poi confermato di aver ricevuto la proposta di Pyongyang, che è stata accettata. Chung è di recente tornato dalla capitale nordcoreana, dove ha incontrato Kim, il quale ha "espresso la sua volontà di incontrare Trump il prima possibile", ha affermato il sudcoreano. Le chance di un incontro si sono aperte quando Seul martedì ha annunciato che il Nord aveva affermato che "non c'è ragione" per restare fermi sulle armi nucleari, "se le minacce militari verso in Nord finiscono e la sicurezza del regime è garantita". Pyongyang ha aperto a "franchi" colloqui con gli Usa sulla denuclearizzazione e sospenderà test missilistici e nucleari mentre il dialogo sarà in corso, aveva detto Chung. Seul aveva anche annunciato uno storico summit tra le due Coree nella zona demilitarizzata il prossimo mese, decisione che era stata commentata come "molto positiva" da Trump. "Kim Jong Un ha parlato di denuclearizzazione con i delegati sudcoreani, non solo di uno stop. Inoltre, in questo periodo nessun test missilistico dalla Corea del Nord. Grandi progressi, ma le sanzioni resteranno sino a quanto un accordo sarà raggiunto. Incontro pianificato!", ha poi twittato Trump. L'annuncio del summit è un ulteriore passo nella distensione diplomatica legata al programma di armamenti e nucleare del regime di Pyongyang. La svolta arriva dopo due decenni di tensione tra Washington e Pyongyang, contraddistinta dal pericoloso stallo sul nucleare. Le due Coree hanno mandato propri delegati alle Olimpiadi invernali di febbraio nel Sud, che Seul ha definito 'Giochi della pace' e in cui le due nazioni hanno marciato sotto una stessa bandiera. Pochi mesi prima, Trump aveva deriso Kim chiamandolo "piccolo uomo razzo" e minacciando di usare "il pulsante nucleare" e di distruggere il Paese. Il nordcoreano aveva risposto definendo Trump "mentalmente disturbato" e "vecchio rimbambito", e annunciando "punizioni" e "distruzione". Gli Usa e la Corea del Nord sono nemici da decenni e hanno combattuto su fronti opposti negli anni '50, in una guerra che non si concluse con un trattato di pace e che quindi formalmente non è mai finita. Circa 30mila soldati americani sono rimasti schierati appena oltre il confine sudcoreano, mentre l'intenzione di Pyongyang di dotarsi di armi nucleari capaci di colpire gli Usa è stata un problema per le successive amministrazioni americane. La strategia di Trump è stata di rafforzare le sanzioni, indurire le posizioni nelle dispute diplomatiche e minacciare regolarmente di usare la forza militare. Dopo l'annuncio del summit, la Casa Bianca ha fatto sapere in una nota di guardare "alla denuclearizzazione della Corea del nord, nel frattempo tutte le sanzioni e la massima pressione rimangono". Per il presidente sudcoreano, Moon Jae-in, la notizia del futuro vertice "è arrivata come un miracolo" e, ha detto, se esso avverrà "la completa denuclearizzazione della penisola coreana sarà messa sul serio sul giusto binario". Dal Giappone, il premier Shinzo Abe ha dichiarato di "apprezzare molto questo cambiamento da parte della Corea del Nord e il fatto che comincerà discussioni fondate sul principio della denuclearizzazione". Inoltre, ha aggiunto che lui stesso incontrerà Trump "da aprile" mentre sarà intanto "mantenuta la massima pressione" sul regime. Pechino ha parlato di "segnale positivo", chiedendo alle parti di "dimostrare coraggio politico al fine di prendere buone decisioni". E Mosca, tramite il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, ha parlato di "un passo nella giusta direzione", esprimendo "speranza che questo incontro abbia luogo".