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Spot per i capelli con il velo, la modella Amen Khan ci ripensa

Sotto accusa per i tweet anti-Israele rinuncia alla campagna

Pietro De Leo
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Ancora un autogoal per il generone multiculturalista e così finisce l'avventura di testimonial pubblicitario per L'Oreal di Amen Kahn, la blogger che era stata scelta dall'azienda francese per pubblicizzare i prodotti per capelli. Un vero e proprio paradosso, perché la nuova modella compariva con la propria chioma occultata da uno dei veli propri della tradizione islamica, l'hijab. Non è stata la contraddizione visiva a mandare tutto a monte, ma alcuni tweet che la blogger aveva pubblicato nel 2014 ferocemente anti-Israele, definito dalla giovane uno “Stato illegale”, “Stato sinistro” e “Stato terrorista”. Insomma, argomenti tipici della propaganda dell'estremismo musulmano. Questi tweet hanno cominciato a rimbalzare per alcuni siti e sono diventati virali. Così, Ameda ha fatto marcia indietro e in un lungo post su Instagram ha spiegato le ragioni che l'hanno spinta ad abbandonare la campagna di L'Oreal: ha espresso rammarico per quanto scritto quattro anni fa chiedendo scusa a chiunque si fosse sentito ferito da quei tweet. “Ho deciso di cancellarli - scrive - perché non rappresentano il messaggio di armonia che io sostengo”. E ancora: “ho deciso di ritirami dalla campagna perché il dibattito nato attorno ad essa distrae dal positivo sentimento di inclusione che aveva cominciato a sviluppare”. Un portavoce dell'azienda ha spiegato alla Cnn: “siamo stati informati di una serie di tweet pubblicati nel 2014 da Amen Kahn” e apprezziamo il fatto che Amena si sia scusata per il contenuto di questi tweet e il reato che hanno causato. L'Oreal Paris è impegnata nella tolleranza e nel rispetto verso tutte le persone. Dunque siamo d'accordo con la sua decisione di dimettersi dalla campagna”. E meno male.

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