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Latte in polvere per neonati contaminato da salmonella, bufera sulla Lactalis: ritirate 12 milioni di scatole

Silvia Sfregola
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Bufera sulla Lactalis per il latte in polvere contaminato da salmonella: le nazioni coinvolte sarebbero almeno 83 e, al momento, sono state ritirate 12 milioni di confezioni. A confermare la notizia è stato lo stesso Ceo di Lactalis, Emmanuel Besnier, in un'intervista al settimanale "Le Journal du Dimanche". "Dobbiamo misurare la portata di questo operazione" ha spiegato, rivelando i dati choc: 83 nazioni coinvolte e 12 milioni di scatole. Il Ceo di Lactalis ha assicurato che tutte le confezioni in circolazione verranno ritirate dai punti vendita. Il gigante lattiero-caseario aveva già annunciato a dicembre il ritiro di tonnellate di latte in polvere dopo che circa 30 neonati che avevano bevuto il prodotto di Lactalis si erano ammalati di salmonella. Nel mirino era finito il latte uscito dallo stabilimento di Craon, nel nordovest della Francia. Tuttavia il prodotto incriminato è rimasto negli scaffali di alcuni gruppi della grande distribuzione, continuando a essere regolarmente venduto. "Lactalis - aveva spiegato un portavoce in una conferenza stampa convocata dall'azienda - rinnova le sue scuse ai genitori che hanno comprato latte che potrebbe essere contaminato dalla salmonella e assicura di lavorare in perfetta collaborazione con lo Stato francese fin dall'inizio del caso". Si tratta di quantità notevoli e anche i colossi della vendita al dettaglio sono finiti nel mirino per quella che le autorità transalpine hanno definito "una grave disfunzione" nella filiera dei richiami. "Carrefour" ha ammesso di aver venduto 434 confezioni di latte per bambini prodotte da "Lactalis" che avrebbero dovuto essere ritirate e "Systeme-U" ha ammesso di averne vendute 384. In precedenza, "Leclerc" aveva dichiarato di aver venduto altri 984 prodotti "Lactalis" che avrebbero dovuto essere ritirati e "Auchan" ulteriori 52. La catena di ipermercati "Casino", che possiede anche i marchi "Franprix" e "Geant", è stata l'ultima a farsi avanti due giorni fa, affermando di aver venduto un totale di 363 articoli che avrebbero dovuto essere tolti dagli scaffali. Leader industriali, intermediari e dettaglianti devono ora "gettare ogni possibile luce sulle carenze che hanno scoperto e assicurarci che nessuno dei prodotti in questione è ancora sul mercato o nei negozi", ha detto il ministro dell'Agricoltura francese, Stephane Travert, in conferenza stampa. Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, ha promesso che l'unità antifrode del governo effettuerà 2.500 controlli supplementari la prossima settimana e ha chiesto di incontrare i vertici di Lactalis e delle catene della grande distribuzione. Ma sul caso è intervenuto lo stesso presidente francese, Emmanuel Macron, nel corso della sua visita a Roma. "La sicurezza alimentare di tutti i cittadini, francesi ed europei, è una priorità che deve essere garantita ai maggiori livelli: non ci sarà alcuna tolleranza", ha spiegato Macron, che non ha escluso possano essere presi provvedimenti sanzionatori. "Se dovranno essere prese delle misure, verranno prese", ha aggiunto l'inquilino dell'Eliseo. Di certo Lactalis dovrà difendersi dalle associazioni dei consumatori che hanno già promesso di dare battaglia. Alcuni marchi della grande distribuzione, come Intermarché, hanno inoltre annunciato che non venderanno più alcun prodotto del gruppo.

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