SPECIALE 2017
Da Trump alla Catalogna, un anno nel mondo
L'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e quello di Emmanuel Macron all'Eliseo, l'avvio dell'iter per la Brexit e la crisi della Catalogna, l'indebolimento di Angela Merkel alle urne e l'ingresso dell'ultradestra al Bundestag, l'Olanda che dice no all'estrema destra mentre in Austria arriva un nuovo governo di coalizione fra conservatori e ultradestra xenofoba. Il 2017 ha visto diverse svolte politiche, sia in Europa che fuori dall'Europa (in Cile è stato eletto presidente Sebastian Pinera, confermando la tendenza degli ultimi anni di una svolta verso destra del Sud America). È stato anche l'anno del calo degli arrivi di migranti in Italia a seguito dell'accordo raggiunto da Roma con la Libia: i profughi in fuga rimangono bloccati nel limbo libico, dove la Cnn ha documentato con un filmato shock che si tengono aste di migranti venduti come schiavi, e hanno cominciato a cercare nuove rotte, passando per esempio dalla Tunisia. Mentre l'Isis ha perso terreno in Siria e Iraq, ci sono stati gli attacchi di Londra, Manchester e Barcellona. Con la Siria nel suo sesto anno di guerra e lo Yemen lacerato dal conflitto e da un'epidemia di colera, nel 2017 si è aperta una nuova crisi migratoria: quella dei Rohingya musulmani, che continuano a fuggire a migliaia dalla Birmania verso il Bangladesh. Ed è stato pure l'anno del sesto test nucleare della Corea del Nord, del riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele da parte di Trump, nonché della caduta di un taboo: sull'onda dello scandalo che ha travolto il produttore di Hollywood Harvey Weinstein, con il movimento spontaneo #MeToo sono emerse molte testimonianze di molestie sessuali subite. Di seguito una selezione dei principali fatti del 2017. 20 GENNAIO - USA, TRUMP Donald Trump si insedia alla presidenza degli Stati Uniti, succedendo a due mandati di Barack Obama. Da allora ha stravolto l'impostazione del suo predecessore, tanto in politica interna quanto sul piano internazionale: Trump ha ritirato gli Usa dall'accordo sul clima, ha imposto un 'travel ban' per impedire l'ingresso negli Usa di cittadini provenienti da Paesi a maggioranza musulmana (che è stato però più volte bloccato in tribunale), ha fermato il programma per i 'Dreamers', messo in dubbio l'accordo sul nucleare iraniano, annunciato la marcia indietro rispetto al disgelo con Cuba e riconosciuto Gerusalemme capitale di Israele. 20 marzo - BREXIT La premier britannica, Theresa May, attiva l'articolo 50 del Trattato di Lisbona, avviando di fatto la procedura per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. La prima fase dei negoziati sulla Brexit, relativa alle condizioni di uscita, si è già svolta, e recentemente sono stati dichiarati progressi sufficienti a passare alla fase 2, destinata a stabilire quali saranno le relazioni Londra-Ue dopo la Brexit, che è stata fissata per il 29 marzo del 2018. 22 MARZO 2017 - LONDRA, WESTMINSTER Un assalitore, Khalid Masood, si lancia con un'auto sulla folla di pedoni sul ponte di Westminster; poi passa la cancellata del Parlamento accoltellando a morte un poliziotto, prima di essere ucciso dagli agenti. Il bilancio complessivo è di sei morti, compreso l'attentatore. Considerato l'azione di un lupo solitario, l'attacco si è verificato nel giorno del primo anniversario degli attentati a Bruxelles. MAGGIO 2017 - "WannaCry" "WannaCry" un cyber-attacco globale, infetta oltre 300mila computer in 150 Paesi. Mette fuori uso anche i computer usati negli ospedali del Regno Unito, costringendo migliaia di pazienti a riprogrammare appuntamenti, e porta disagi in infrastrutture e aziende di tutto il mondo. Fra le reti informatiche più colpite, quella della società FedEx. Recentemente l'amministrazione Trump ha accusato per quell'attacco la Corea del Nord. 7 MAGGIO - FRANCIA, MACRON Emmanuel Macron batte la candidata di estrema destra Marine Le Pen al secondo turno delle presidenziali, diventando il presidente più giovane di Francia. Lui, ex socialista ed ex ministro dell'Economia sotto François Hollande, vince presentandosi come riformista che respinge i partiti tradizionali. 22 MAGGIO - MANCHESTER Un kamikaze si fa esplodere a Manchester al termine del concerto della cantante americana Ariana Grande nella Manchester Arena, causando la morte di 22 persone, soprattutto giovani. 3 GIUGNO - LONDRA Un van bianco investe pedoni a London Bridge alle 22 circa ora locale; poi tre uomini escono fuori dal van e accoltellano persone nei pressi di Borough Market. La polizia ha fatto sapere che i tre, successivamente uccisi, indossavano falsi giubbotti esplosivi. Il bilancio è di otto morti e 48 feriti. 19 GIUGNO - LONDRA Un van piomba sui pedoni all'uscita dalla moschea di Finsbury Park a Londra, dopo la preghiera serale del Ramadan, provocando un morto e 10 feriti. L'autore dell'attentato è stato identificato come Darren Osborne, britannico. Pare che prima dell'attacco abbia gridato: "Ucciderò tutti i musulmani". 9 LUGLIO - MOSUL L'Iraq annuncia la vittoria sull'Isis a Mosul. L'offensiva lanciata il 17 ottobre dalle forze irachene, sostenute dalla coalizione anti Isis, dopo quasi nove mesi di battaglia strada per strada, pone fine a tre anni di controllo jihadista sulla città. 14 AGOSTO - CASO REGENI L'Italia annuncia la decisione di far tornare in Egitto il suo ambasciatore, che era stato ritirato a seguito dell'omicidio di Giulio Regeni. Il nuovo ambasciatore, Giampaolo Cantini, si è poi insediato al Cairo il 14 settembre. Poco dopo, il 15 agosto, il New York Times Magazine pubblica un'inchiesta sul caso Regeni in cui afferma che nelle settimane successive alla morte al Cairo di Regeni, il cui corpo fu ritrovato il 3 febbraio del 2016, gli Usa acquisirono delle 'informazioni di intelligence esplosive dall'Egitto: prove del fatto che funzionari della sicurezza egiziana avevano rapito, torturato e ucciso' il ricercatore italiano e, 'su raccomandazione del dipartimento di Stato e della Casa Bianca, gli Stati Uniti passarono queste conclusioni al governo Renzi'. 17 AGOSTO 2017 - BARCELLONA Un van investe i pedoni che camminavano su Las Ramblas, nel centro di Barcellona, provocando 15 morti e oltre 100 feriti. È poi emerso che la cellula responsabile degli attentati aveva la sua base in un appartamento di Alcanar, esploso la notte prima degli attacchi. 25 AGOSTO - BIRMANIA, ROHINGYA Scoppiano violenze nel nordovest della Birmania, nello Stato di Rakhine. Un gruppo di insorti Rohingya attacca posti di polizia e l'esercito birmano risponde in modo duro, avviando violenze contro la comunità Rohingya musulmana. Da allora sono oltre 600mila i Rohingya fuggiti in Bangladesh. SETTEMBRE - URAGANO IRMA Il potente uragano Irma colpisce Barbuda, Saint Martin e le Isole Vergini britanniche prima di approdare a Cuba, dove lascia dietro di sé distruzione e vittime. Arriva infine negli Stati Uniti, diventando l'uragano più potente a colpire gli Usa dopo Katrina nel 2005. 3 SETTEMBRE - NORD COREA, TEST NUCLEARE La Corea del Nord compie il suo sesto test atomico, che provoca un terremoto di magnitudo 6.3 e poi una scossa del 4.6. Fa parte di una lunga serie di test di Pyongyang, sia nucleari che missilistici. Seguono nuove sanzioni internazionali e sale la tensione con gli Stati Uniti. Donald Trump, al suo esordio all'Assemblea generale dell'Onu a New York il 19 settembre, minaccia di 'distruggere totalmente la Corea del Nord' e prende in giro Kim Jong-Un chiamandolo 'Rocket man'. 24 SETTEMBRE - GERMANIA, ELEZIONI Nelle elezioni generali in Germania vince il blocco conservatore di Angela Merkel, che però non è in grado di formare da sola un governo. Inoltre, per la prima volta l'estrema destra xenofoba entra al Bundestag con il partito AfD. Dopo il fallimento dei negoziati per formare una "coalizione Giamaica" di Merkel con Verdi e liberali, si valuta adesso l'ipotesi di una nuova 'Grosse Koalition' fra Merkel e Spd. 1 OTTOBRE - CATALOGNA, REFERENDUM In Catalogna si tiene il referendum per l'indipendenza dalla Spagna, dichiarato illegale dal governo di Madrid e incostituzionale dalla Corte costituzionale. Madrid invia agenti aggiuntivi e avvengono scontri ai seggi. Successivamente, il 21 ottobre, il governo del premier Mariano Rajoy attiva l'articolo 155 della Costituzione, destituendo il governo catalano e fissando nuove elezioni per il 21 dicembre. Il governatore catalano destituito, Carles Puigdemont, è in auto-esilio in Belgio con quattro ex ministri: intanto nel voto del 21 dicembre i partiti indipendentisti hanno ottenuto la maggioranza in Parlamento, ma il partito più votato è Ciudadanos, pro unità. 1 OTTOBRE - LAS VEGAS La sera del 1° ottobre a Las Vegas avviene la sparatoria con il maggior numero di morti nella storia degli Stati Uniti. Stephen Paddock, 64 anni, apre il fuoco dal 32esimo piano dell'hotel Mandalay Bay sulla folla che assiste a un concerto country all'aperto: 59 morti e oltre 500 feriti; nei 59 è incluso anche il killer, che si è ucciso prima che la polizia entrasse nella stanza dalla quale sparava. 5 ottobre - WEINSTEIN Il New York Times pubblica un'inchiesta su Harvey Weinstein, rivelando diverse accuse di molestie sessuali a suo carico. Il produttore di Hollywood annuncia di conseguenza di avere preso un periodo di aspettativa dalla sua società. Parte così una valanga di denunce e testimonianze di violenze e molestie subite dalle donne in tutto il mondo, sempre da parte di persone in posizione di maggiore potere. 17 OTTOBRE - RAQQA LIBERATA Le Forze democratiche siriane (Fsd), alleanza di milizie curde e arabe appoggiate dagli Usa, riprendono il totale controllo di Raqqa, ex capitale del 'califfato' del gruppo terrorista Stato islamico. 4 NOVEMBRE - LIBANO, DIMISSIONI HARIRI Il premier libanese Saad al-Hariri annuncia le dimissioni in un discorso tv da Riyad, in Arabia Saudita, citando un complotto 'contro la sua vita' e accusando l'Iran e lo stesso alleato di governo Hezbollah (sostenuto da Teheran) di seminare in conflitto nel mondo arabo. Le dimissioni, poi ritirate al rientro a Beirut il 5 dicembre, ha fatto emergere in superficie il conflitto, che sta ridando forma la Medioriente, fra la monarchia sunnita conservatrice dell'Arabia Saudita e l'Iran sciita. La loro rivalità alimenta conflitti in Iraq, Siria e Yemen, dove appoggiano parti opposte. 14 NOVEMBRE - ASTE DI SCHIAVI IN LIBIA La Cnn pubblica un servizio esclusivo dal titolo 'Persone in vendita. Dove le vite vengono messe all'asta per 400 dollari', in cui documenta aste per vendere migranti come schiavi in Libia. Nello stesso giorno l'Onu accusa l'Ue per l'accordo con la Libia mirato a fermare gli arrivi in Europa, parlando di 'orrori inimmaginabili' nei centri libici di detenzione per migranti. 29 NOVEMBRE - L'AIA, VELENO IN AULA Nell'ultimo caso affrontato dal Tribunale Onu per i crimini di guerra in Ex Jugoslavia, che chiude i battenti a fine anno, all'Aia Slobodan Praljak, 72 anni, ex comandante delle forze croato-bosniache durante la guerra di Bosnia del 1992-1995, si suicida in aula ingerendo una boccettina di veleno poco dopo avere ascoltato il verdetto dei giudici. 6 DICEMBRE - TRUMP, GERUSALEMME Il presidente Usa, Donald Trump, riconosce Gerusalemme come capitale d'Israele e annuncia che gli Usa vi trasferiranno l'ambasciata. Seguono giornate di protesta nei territori palestinesi, con morti e feriti, nonché numerosi arresti in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e a Gerusalemme Est. 6 DICEMBRE - TIME, #METOO PERSONA DELL'ANNO Time magazine ha scelto: la persona dell'anno per il 2017 è il movimento sociale delle e dei 'silence breaker', esemplificato dall'hashtag #MeToo, l'insieme di donne - e in parte anche uomini - che quest'anno ha rotto il silenzio denunciando aggressioni e molestie sessuali, sull'onda dello scandalo che ha travolto il produttore di Hollywood Harvey Weinstein. 18 DICEMBRE - AUSTRIA L'Austria diventa l'unico Paese dell'Europa occidentale nel cui governo è presente l'estrema destra. Il nuovo esecutivo, formato dai conservatori del Partito popolare (Övp) del cancelliere 31enne Sebastian Kurz e dall'estrema destra del Partito della libertà (Fpö) del vice cancelliere Heinz-Christian Strache, giura in mattinata a Vienna, mentre migliaia protestano gridando "No ai nazisti". 17 DICEMBRE Il Cile ha scelto il miliardario conservatore Sebastian Piñera come prossimo presidente per succedere, da marzo, a Michelle Bachelet. 20 DICEMBRE - POLONIA, UE Per la prima volta nella storia dell'Ue, la Commissione attiva l'articolo 7 dei Trattati per la Polonia, intravedendo il rischio di una violazione dello Stato di diritto per la riforma della giustizia, che limita l'indipendenza della magistratura.