TENSIONE ALLE STELLE
L'ultima minaccia della Corea del Nord: "Possiamo colpire ovunque". Trump: "In arrivo nuove sanzioni"
La Corea del Nord conferma che è un missile balistico intercontinentale Icbm quello che ha testato nel suo ultimo lancio e avverte che è capace di "colpire tutto il territorio degli Stati Uniti". Come sempre avviene in questi casi, nel regime di Kim Jong-Un a dare l'annuncio è la tv di Stato Kctv, che in un lungo bollettino speciale non ha fornito immagini del missile ma ha fatto sapere, tramite la conduttrice Ri Chung-hee vestita con il tradizionale "choson ot" rosa, che il test di qualche ora prima aveva avuto successo. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riunirà in serata. A chiedere l'incontro d'emergenza sono stati, già martedì sera, Giappone, corea del Sud e Stati Uniti. Il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, oltre a condannare in modo forte il lancio, ricordando che è "una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza", ha invitato la Nord corea "a desistere dall'intraprendere altri passi destabilizzanti". Donald Trump dal canto suo, che poco dopo il lancio aveva già garantito che si sarebbe occupato della situazione, su Twitter ha annunciato: "Sanzioni aggiuntive considerevoli saranno imposte alla corea del Nord oggi"; e ha ribadito che "Questa situazione sarà gestita!". Ha avuto inoltre un colloquio telefonico con il presidente cinese Xi Jinping, al quale ha chiesto di "usare tutte le leve disponibili per convincere la corea del Nord a porre fine alle sue provocazioni". Xi invece, fa sapere Pechino, ha detto a Trump che il mantenimento del regime di non proliferazione nucleare internazionale, e il mantenimento di pace e stabilità nel nordest dell'Asia sono l'obiettivo incrollabile della Cina. Quello testato, secondo quanto ha fatto sapere Pyongyang, è un nuovo modello di missile, ribattezzato 'Hwasong-15', che in coreano vuol dire 'Marte-15'. Sempre secondo la versione fornita dalla corea del Nord, il missile balistico intercontinentale ha volato per 950 chilometri e ha raggiunto un'altezza massima di 4.475 chilometri; dati che sono in linea con quelli fatti circolare da Seul, Washington e Tokyo, che indicano che si tratta della maggiore altezza mai raggiunta finora da un missile nordcoreano, dunque un nuovo e pericoloso avanzamento del programma armamentistico del regime. Il missile, sparato alle 2.48 ora locale nordcoreana (cioè le 19.18 ora italiana di martedì) da un punto a nord di Pyongyang, è volato in direzione est prima di cadere nelle acque del Mar del Giappone, a circa 250 chilometri dalla costa della prefettura giapponese di Aomori, nel nord del Paese. La presentatrice della tv nordcoreana ha assicurato che, dopo avere presenziato al lancio, Kim ha "dichiarato con orgoglio che finalmente abbiamo reso realtà la grande causa storica di portare a compimento una forza nucleare statale, ragione per la quale è stato creato un programma missilistico". Il programma missilistico della corea del Nord ha come obiettivo quello di sviluppare missili Icbm capaci di raggiungere il territorio Usa con una testata nucleare e il regime ha insistito che andrà avanti fino a ottenere un "equilibrio di forze" con Washington. Kim Jong-un aveva dichiarato che il Paese sperava di ottenere entro la fine del 2017 una "forza nucleare statale", cioè proprio quello che è stato annunciato dopo il lancio. Ci sono dei dubbi sul fatto che la tecnologia degli Icbm nordcoreani funzioni alla perfezione. Tuttavia, come ha ricordato il ministro sudcoreano dell'Unificazione Cho Myoung-gyun, Pyongyang ha superato quest'anno ogni aspettativa degli esperti con i risultati dei suoi test. Il ministro ritiene che non si possa escludere che l'anno prossimo, data adatta dal momento che ricorreranno i 70 anni dalla fondazione della corea del Nord, Pyongyang possa annunciare di avere concluso con successo lo sviluppo totale del suo programma nucleare. Secondo alcuni esperti, per fare questo annuncio la Nord corea starebbe aspettando un ultimo passo: realizzare il primo test nucleare non sotterraneo ma nel Pacifico, come più volte suggerito da Pyongyang negli ultimi mesi. Alcuni ritengono che, dopo questo passo, il regime potrebbe optare per offrire di tornare al tavolo dei negoziati con gli Usa, sapendo che a quel punto avrebbe in mano un elemento di dissuasione di maggior peso.