Rumore anomalo dal sottomarino scomparso: "Non è un'esplosione"
E la riserva d'aria all'interno dovrebbe essere già finita
La Marina argentina sta indagando sulla natura di un "rumore anomalo" avvertito ore dopo l'ultima comunicazione con il sottomarino scomparso ARA San Juan, ma ha rifiutato di indicare quel rumore come un'esplosione. Le ore passano e diventano sempre minori le speranze di trovare vivi i 44 membri dell'equipaggio, ora dispersi da una settimana nonostante le ricerche serrate sulla superficie e sul fondale dell'oceano. Si teme che l'ossigeno sia ormai terminato. Il San Juan dovrebbe avere abbastanza ossigeno per fa sopravvivere il suo equipaggio sotto il mare per sette giorni dal suo ultimo contatto, secondo gli ufficiali. E ormai il tempo dovrebbe essere terminato. Anomalia acustica Il portavoce della marina Enrique Balbi ha detto ai giornalisti che è stata registrata un'"anomalia idro-acustica" nell'oceano circa tre ore dopo l'ultima comunicazione con il sottomarino il 15 novembre, a 30 miglia (48 km) a nord della sua ultima posizione conosciuta. Alla domanda se il rumore potesse essere quello di un'esplosione, il portavoce ha rifiutato di entrare nel dettaglio, dicendo solo: "Devono essere fatte delle verifiche". Balbi ha poi aggiunto: "Siamo in una situazione pericolosissima e sta peggiorando". L'informazione sul rumore inusuale è divenuta disponibile dopo essere stata riferita dagli Stati uniti e "dopo che tutte le informazioni da tutte le agenzie che riportavano tali eventi idro-acustici sono state controllate", ha detto ancora Balbi. Un ex comandante di sottomarini, privatamente, ha spiegato sarebbe stato un "rumore molto forte" e che potrebbe essersi trattato di un'esplosione. Nessun Sos Le ricerche continuano a essere ostacolate dalle avverse condizioni dell'Atlantico meridionale, con onde alte fino a sei metri. Questo ha però anche alimentato la speranza che il sommergibile possa essere in superficie, alla deriva, e non venga individuato proprio per il cattivo tempo. Al di là dei problemi meccanici, l'equipaggio potrebbe anche essere sopravvissuto se il sottomarino avesse ancora la capacità di salire o stare in superficie. Il sottomarino diesel di costruzione tedesca era stato rimesso in sesto tra il 2007 e il 2014. Non ha emesso alcun segnale di SOS. Jessica Gopar, la moglie di uno dei membri dell'equipaggio, Fernando Santilli, ha pubblicato su Facebook un commovente messaggio al marito. "Ciao Fernando. Non so se sei tranquillo o disperato. Ogni giorno diventa più duro. Ci sono momenti di speranza e di grande dolore", ha raccontato. "Sono circondata - ha continuato - dalla famiglia, dai tuoi colleghi, parenti e amici, e non c'è momento in cui non preghiamo per la tua salvezza. Oggi deve essere quel giorno". Ansia per i militari La scomparsa del sottomarino ha provocato un'ondata di ansia in Argentina. Il presidente Mauricio Macri ha visitato le famiglie. Il presidente Usa Donald Trump ha offerto il suo sostegno ieri, twittando: "Possa Dio essere con loro e con il popolo dell'Argentina!". I segnali sottomarini individuati nei giorni scorsi da due navi di ricerca argentine sono stati classificati, alla fine come originati da una creatura marina, non dal sottomarino. Anche segnali satellitari si sono rivelati falsi allarmi. Oltre alle navi argentine, alla ricerca si sono unite anche imbarcazioni di Brasile, Gran Bretagna. Cile, Colombia, Francia, Germania, Perù, Stati uniti e Uruguay.