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La Catalogna dichiara l'indipendenza dalla Spagna

Manifestanti in piazza a Barcellona

Madrid ricorrerà dinanzi alla Corte Costituzionale

Carlo Antini
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Il parlamento di Barcellona ha approvato la dichiarazione d'indipendenza della Catalogna con 70 voti a favore, dieci contrari e due schede bianche. I deputati indipendentisti hanno salutato il risultato cantando in piedi l'inno Les Segadores. I partiti unionisti avevano lasciato l'aula prima del voto. La dichiarazione, approvata con voto segreto, annuncia la costituzione della «repubblica catalana come stato indipendente e sovrano» e invita il governo di Barcellona a «emettere tutte le risoluzioni necessarie per l'implementazione della legge di transizione giuridica e fondamento della repubblica». Fra le misure, figurano provvedimenti per istituire la nazionalità catalana, la promozione del riconoscimento internazionale, la creazione di una Banca della Catalogna, l'integrazione dei funzionari spagnoli nella nuova amministrazione indipendente, provvedimenti per l'esercizio dell'autorità fiscale, la messa a punto di una lista dei beni dello stato spagnolo presenti in Catalogna per una effettiva successione nella proprietà. Sono previsti anche un negoziato con Madrid e la firma di trattati internazionali. Alla votazione non hanno partecipato i deputati di Ciudadanos, socialisti e popolari. Nel segreto dell'urna, non tutto è andato esattamente come previsto: i deputati dei partiti indipendentisti - l'alleanza Junts pel Sì e il Cup - sono 72, ma i voti favorevoli sono stati 70. Erano presenti in aula, ma hanno votato contro i deputati di Catalunya si que es Pot, il raggruppamento della sindaca di Barcellona Ada Colau, di cui fa parte Podemos. La reazione di Madrid. Il Senato spagnolo ha approvato a grande maggioranza il ricorso all'articolo 155 in Catalogna. È la prima volta che una simile misura viene approvata in Spagna. Vi sono stati 214 voti a favore, 47 contrari e una astensione. Il provvedimento è stato approvato dal Partito Popolare al governo, dai Socialisti e Ciudadanos. Hanno votato contro Unidos Podemos, il partito nazionalista basco e le due formazioni secessioniste catalane: Erc e PDeCat. Con questo voto, il Senato autorizza il governo di Madrid a utilizzare il ricorso all'articolo 155. Le parole di Rajoy. La mozione sull'indipendenza unilaterale approvata dal Parlament della Catalogna «va contro la legge e suppone un atto criminale». Lo ha detto il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, intervenendo in Senato. «Il governo prenderà tutte le misure necessarie per restaurare la legalità», ha ribadito. «Dico a tutti i catalani che le cose saranno fatte bene con misura e efficacia. Non siamo disposti a tollerare che ci sia gente che vuole liquidare la nostra Costituzione. Lo Stato reagirà e saremo all'altezza delle circostanze», ha aggiunto Rajoy. Destituzione del presidente della Generalitat catalana, del suo governo e del capo della polizia regionale, oltre allo scioglimento del parlamento autonomo di Barcellona e la convocazione di elezioni anticipate in Catalogna il 21 dicembre. Sono queste le misure annunciate dal primo ministro spagnolo Mariano Rajoy in applicazione dell'articolo 155.

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