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Cade la roccaforte dell'Isis, ripresa Raqqa

Silvia Sfregola
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Le Forze democratiche siriane (Fsd), alleanza di milizie curde e arabe appoggiate dagli Usa, hanno ripreso il totale controllo di Raqqa, ex capitale del "Califfato" del gruppo terrorista Stato islamico. L'annuncio, arrivato dopo quattro mesi di offensiva, è arrivato sull'account Telegram delle milizie: Raqqa è "totalmente liberata da Daesh", acronimo arabo di Stato islamico, senza ulteriori dettagli. Nelle ultime ore, gli estremisti erano rimasti confinati in una piccola zona nel centro cittadino, tra l'area dell'ospedale nazionale e quella dello staio municipale. Il centro sanitario, che era il fortino principale dell'Isis a Raqqa, è caduto nelle mani delle Fsd all'alba e nella mattinata è successo lo stesso allo stadio. Tuttavia, i portavoce delle forze si sono mostrati cauti, prima di annunciare la fine della presenza dell'Isis. Il portavoce delle Fsd, Tala Salu, ha detto che durante la giornata il gruppo ha condotto operazioni di "pulitura per eliminare le cellule dormienti di Daesh". Il portavoce della milizia curda-siriana Ypg, Nuri Mahmud, ha aggiunto che le operazioni di "rastrellamento" si sono concentrate nei pressi dell'ospedale. "Le nostre forze stanno ripulendo dalle mine e dai residui del Daesh nelle vicinanze dell'ospedale nazionale", ha sottolineato. Le Fsd avevano lanciato lo scorso 6 giugno l'assalto alla città, con l'aiuto della coalizione internazionale guidata dagli Usa e delle forze speciali sul terreno. La coalizione, per il momento, non ha confermato la sconfitta totale dell'Isis a Raqqa. Il portavoce, Ryan Dillon, ha scritto su Twitter che "dopo oltre quattro mesi di operazioni Raqqa è libera per oltre il 90%". Ha poi aggiunto che nelle ultime 96 ore circa 1.300 civili sono stati assistiti dalle Fsd e che circa 350 membri dell'Isis si sono arresi negli ultimi giorni. I 3 mila civili che restavano nella città, dove prima dello scoppio del conflitto siriano vivevano 220mila persone, erano stati evacuati nello scorso fine settimana assieme a 275 membri dell'Isis e alle loro famiglie, nel nome di un accordo tra Consiglio civile di Raqqa, creato dalle Fsd, e jihadisti. Secondo i datai dell'Osservatorio dei diritti umani, almeno 3.273 persone sono state uccise nella città dall'inizio da giugno. Di esse, almeno 1.287 erano civili, 1.130 uccisi dai bombardamenti della coalizione, e 157 erano state uccise dall'esplosione di mine piazzate dagli estremisti. Tra le file dell'Isis sono morti 1.353 combattenti per i raid e gli scontri, mentre le Fsd hanno contato 633 decessi tra i loro combattenti. La sconfitta dell'Isis a Raqqa non rappresenta il punto finale della presenza dei jihadisti in siria, sebbene sia una vittoria significativa. Restano infatti sotto il controllo dell'Isis zone nella provincia di Deir al-Zor e nell'est di Homs, sebbene nella prima i jihadisti stiano retrocedendo a fronte dell'avanzata delle truppe di Bahgad. Queste ultime controllano il 92,3% della città di Deir al-Zor, in passato anch'essa feudo dell'Isis.

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