Cesare Battisti, concessa la libertà Il giudice federale ordina la scarcerazione
Cesare Battisti è di nuovo libero, per decisione di un giudice federale brasiliano, ed è tornato a San Paolo in una delle sue due abitazioni. L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) di cui l'Italia chiede a Brasilia l'estradizione era stato fermato mercoledì a Corumbà, nel Mato Grosso do Sul vicino al confine con la Bolivia, con l'accusa di violazione delle norme sulle valute straniere e riciclaggio di denaro, mentre si ritiene che stesse provando a lasciare il Brasile. A confermare il suo ritorno a San Paolo, secondo il sito web brasiliano G1, è stato lo studio legale che lo difende, Bottini & Tamasauskas. "Cesare è arrivato questa mattina", ha detto uno degli avvocati, Otávio Mazieiro. Il giudice José Lunardell, di un tribunale federale della terza regione, ha concesso il cosiddetto 'habeas corpus', ordinando che l'ex militante condannato nel 1993 all'ergastolo in Italia fosse scarcerato nella notte. Questo dopo che gli avvocati dell'italiano avevano impugnato la decisione dei giudici che avevano stabilito l'arresto durante un'udienza, giovedì. Alla sua scarcerazione sono state imposte condizioni, cioé l'impegno a "presentarsi mensilmente in tribunale per informare e giustificare le proprie attività" e con il divieto di lasciare la regione in cui vive, San Paolo. Intanto, Brasilia sta valutando se estradarlo in Italia, ha affermato ieri il ministro della Giustizia, Torquato Jardim, sottolineando che "nessuna decisione è ancora stata presa". Ieri O Globo ha rivelato in esclusiva che il governo Temer avrebbe preparato un piano per rimandare Battisti in Italia, ribaltando la decisione del 2010 del presidente Luiz Inacio Lula da Silva che bloccò la sua estradizione e gli garantì un visto per restare nel Paese. Il piano si sarebbe basato su due condizioni, su cui Roma dovrebbe impegnarsi: l'esclusione dell'ergastolo come pena per i quattro omicidi compiuti negli 'anni di piombo', sostituito dai massimo 30 anni previsti dall'ordinamento brasiliano, e la conferma all'arresto del Supremo tribunale federale (Stf), destinatario di ricorso dalla difesa dell'ex terrorista. Battisti è stato fermato mercoledì, in possesso di valuta straniera non dichiarata e un giudice federale aveva confermato l'arresto affermando che le circostanze facessero pensare stesse fuggendo in Bolivia, "temendo di essere effettivamente" riportato in Italia con l'estradizione. Lui ha negato, e la difesa ha aggiunto che la polizia federale avrebbe inserito nel fascicolo "elementi falsi ed esagerati" per creare un clima favorevole all'estradizione, tra cui il falso ritrovamento di tracce di una povere bianca.