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Arabia Saudita, il re fa retromarcia: le donne potranno guidare

L'attivista Manal al-Sharif al volante nonostante il divieto

Davide Di Santo
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Sovvertendo un dogma ritenuto finora incrollabile, l'Arabia Saudita ha deciso di autorizzare le donne a guidare l'auto, uno sviluppo che era considerato improbabile finora nel conservatore regno wahabita (l'interpretazione dell'Islam sunnita più intransigente).  Il cambiamento, annunciato contemporaneamente dalla tv di Stato saudita e ad un evento a Washington, non avverrà immediatamente. L'inizaiativa, su ordine di re Salman, spiega il New York Times, si deve all'erede al trono, il potentissimo principe Mohammed bin Salman (conosciito con le iniziali, MbS), 32 anni, modernizzatore del regno, autore del progetto "Vision 2030" per rendere progressivamente Riad meno petro-dipendente. I tempi non sono stati annunciati ma esistono problemi organizzativi concreti: il regno non ha strutture per addestrare le donne a guidare e ottenere la patente. Non solo. La polizia dovrà essere addestrata ad interagire con le donne al volante, in un Paese è reato per un uomo rivolgersi ad una donna a meno che non sia un parente. Finora tutti i teologi wahabiti si erano espressi contro il via libera delle donne alla guida, dando spiegazioni mai convincenti. Numerose nel corso degli anni le manifestazioni di donne che, sfidando la legge si sono, riunite ognuna alla guida della propria auto, che per la legge poteva finora vedere al volante solo uomini.

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