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Merkel con il rebus coalizione. Crolla l'Spd, sfonda l'ultradestra: AfD terzo partito

Davide Di Santo
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Angela Merkel vince e ottiene un quarto mandato da cancelliera alla guida della Germania, ma il suo partito registra il peggior risultato dal 1949 e la Spd crolla scendendo ai minimi del dopoguerra, mentre l'estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD) sfonda. L'AfD entra per la prima volta al Bundestag, non solo superando la soglia di sbarramento del 5% ma raggiungendo circa il 13% e diventando il terzo partito. È un terremoto politico quello che viene fuori dalle urne tedesche: dopo essersi presentata per anni come punto di stabilità per l'Europa, Merkel affronta adesso una situazione interna instabile. Si apre a questo punto il dilemma coalizione e per formare un governo potrebbero volerci anche mesi: il blocco di Merkel, che stando alle ultime proiezioni ha ottenuto il 33%, ha bisogno di alleati. Le opzioni, stando ai numeri, sono due: o una nuova Grosse Koalition con i socialdemocratici, o una Coalizione Giamaica fra Cdu/Csu, Verdi e liberali della Fdp, che rientrano in Parlamento dopo una legislatura di assenza. Martin Schulz, leader della Spd, ha però escluso l'ipotesi di tornare al governo con Merkel. Quello della coalizione è un vero e proprio rebus. "Stasera finisce la collaborazione con la Cdu. La Grosse Koalition stasera ha perso la sua ragion d'essere e questa alleanza di governo quindi è finita. Noi pensiamo che l'Spd sarà all'opposizione di questo governo", ha annunciato Schulz dalla Willy-Brandt-Haus di Berlino poco dopo la diffusione degli exit poll. Una scelta motivata sia con il fatto che il voto ha a suo parere bocciato questa alleanza, sia con la volontà di non lasciare all'AfD il ruolo di primo partito di opposizione: "Non possiamo avere un partito di estrema destra che guida l'opposizione in Germania, quindi...andremo all'opposizione", ha dichiarato Schulz alla Zdf. Merkel tuttavia, anche dopo queste parole, ha ribadito in serata che "da un punto di vista numerico ci sono ancora due possibilità per formare un governo" e ha suggerito a Schulz di riparlarne domani, invitando tutti alla responsabilità. L'opzione di una Coalizione Giamaica (cioè nero-giallo-verde, che prende il nome dai colori dei partiti che ne farebbero parte, ovvero rispettivamente Cdu, Fdp e Verdi) sembra più probabile, ma questa strada si presenta comunque in salita: innanzitutto per problemi di contenuto, visto che Verdi e liberali sono agli antipodi su molte questioni, fra cui politica fiscale, energia, Ue e migranti; ma anche perché i due partiti più piccoli hanno posto dei paletti. Il leader dei liberali, Christian Lindner, ha chiarito alla Zdf che il suo partito è disponibile per una coalizione ma non a tutti i costi; e Katrin Göring-Eckardt, leader dei Verdi, ha dichiarato: "Non saremo un partner facile". Intanto, a chi le chiedeva se ci sarà un governo stabile in Germania prima di Natale, Merkel ha risposto che è sempre fiduciosa.  "Non dobbiamo tanto girarci intorno. Speravamo in un risultato migliore" ma "siamo il più forte partito come Cdu/Csu e noi dovremo formare un governo", ha affermato Merkel nel suo breve discorso di commento al voto. Un tonfo rispetto alle ultime elezioni del 2013, quando il blocco Cdu/Csu aveva ottenuto il 41,5%. Ma "dopo 12 anni di responsabilità di governo non era così evidente che saremmo stati la prima forza", ha sottolineato la cancelliera, riconoscendo tuttavia il problema dell'ultradestra: "Vediamo l'entrata dell'AfD nel Bundestag: faremo su questa entrata un'analisi approfondita perché vogliamo che gli elettori dell'AdF tornino a noi, risolvendo i loro problemi e le loro paure, soprattutto con una buona politica". L'avanzata dell'ultradestra dell'AfD  inquieta tutto lo spettro politico, che ha annunciato che non intende collaborare con la formazione: "Questo successo dell'estrema destra lo combatteremo con tutta la nostra forza", ha detto Schulz. E diverse centinaia di manifestanti si sono raccolti spontaneamente ad Alexanderplatz a Berlino per protestare davanti al locale in cui si sta tenendo la festa dell'AfD, scandendo slogan come 'La propaganda nazista non ha alcun diritto', davanti a un imponente dispiegamento di polizia, con i cordoni di agenti che impedivano ai dimostranti di avvicinarsi all'edificio. Secondo i dati diffusi dall'emittente Ard, i risultati delle elezioni sarebbero i seguenti: al blocco conservatore Cdu/Csu di Merkel il 33%, alla Spd il 20,6% e l'AfD terzo partito con il 12,8%; inoltre la Fdp è al 10,6%, i Verdi all'8,9% e Die Linke al 9,1%. In base a questi dati, i seggi del Bundestag verrebbero così ripartiti: 239 al blocco Cdu/Csu, 150 alla Spd, 93 all'ultradestra dell'AfD, 77 ai liberali dell'Fdp, 65 ai Verdi e 66 a Die Linke. "Oggi è un giorno amaro per la socialdemocrazia tedesca", ha riconosciuto Schulz. La Spd perde oltre il 5% rispetto a quattro anni fa e batte anche il suo record negativo del 23% che risaliva al 2009.

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