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Germania, infermiere sospettato di aver ucciso almeno 90 pazienti

L'infermiere Niels Hogel, sospettato di aver ucciso almeno 90 pazienti

Silvia Sfregola
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Almeno 90 omicidi, ma forse il doppio: è lo spaventoso record della follia di un infermiere serial-killer, compilato dalla polizia tedesca grazie a 12 anni di indagini. E Niels Hogel, assassino privo di scrupoli e dai bizzarri meccanismi psicologici, entra di diritto negli annali della storia criminale contemporanea. L'ex infermiere era già stato condannato all'ergastolo due anni fa per la morte di due pazienti, e il tentato omicidio di altri tre; e si sospettava che avesse ucciso altre 36 persone. Ma il bilancio finale sembra essere ancora più agghiacciante. "Dopo 134 riesumazioni e centinaia di testimonianze, siamo in grado di provare almeno 90 omicidi e ce ne sono almeno altrettanti che non riusciamo a dimostrare", ha detto il responsabile della gigantesca indagine, Arne Schmidt. Gli esperti della commissione di inchiesta Kardio, che giovedì completerà formalmente i 34 mesi di indagine, hanno riesumato decine di cadaveri per cercare le tracce di farmaci con il quale l'ex infermiere prima causava un infarto o un collasso circolatorio, poi cercava di rianimare il malcapitato. Secondo gli inquirenti, l'uomo voleva suscitare l'apprezzamento dei colleghi per la sua abilità professionale. Le vittime venivano scelte a caso, preferibilmente quelle in condizioni più critiche. "Quello che abbiamo scoperto è spaventoso, assolutamente al di là di qualsiasi cosa potessimo immaginare", ha aggiunto Johann Kuhme, responsabile della polizia di Oldenburg, in Bassa Sassonia. Molte delle vittime sono state successivamente cremate e questo è uno dei motivi per cui la polizia non riesca a stabilire la cifra esatta degli omicidi. I fatti avvennero tra il 2003 e il 2005 in due diverse cliniche, nelle città di Delmenhorst e in quella di Oldenburg. Lo stesso ex infermiere, durante il processo nel 2015, aveva confessato di aver iniettato la dose letale di un farmaco per malattie cardiache a 90 pazienti e che 30 di essi erano morti. Di qui le indagini allargate. Il capo della polizia si è detto convinto che "gli omicidi potevano essere evitati". Anche perché resta difficile capire come mai le autorità sanitarie e i colleghi dell'infermiere non si siano mai insospettiti. Anche se i decessi avvenivano soprattutto quando Hogel era in servizio nessuno si allertò: nel 2001, nella clinica di Oldenburg, ci fu una riunione in cui si discusse lo strano numero di decessi e anche di persone che resuscitavano, ma nessuno pensò di informare la polizia. E Hogel potè trasferrsi nella clinica di Delmendorst.

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