LA MINACCIA

L'Isis sui social: "Adesso tocca all'Italia"

Silvia Sfregola

È l'Italia il prossimo obiettivo dello Stato islamico dopo la Spagna e la Russia. Lo riporta "Site", il sito americano di monitoraggio dell'attività jihadista online, che cita un comunicato pubblicato dall'Isis su Telegram. Resta alto, intanto, il livello di allerta nel nostro Paese, dove è in programma il rafforzamento delle misure di sicurezza nelle città italiane, da Roma a Milano. Succede nel giorno in cui il Viminale ha rivelato di aver espulso due marocchini e un siriano. Misure di sicurezza rafforzate in Italia Partiamo dalla Capitale. Nuove misure di sicurezza per il centro dopo gli attentati di Barcellona fra cui un potenziamento dei turni del personale di pubblica sicurezza e l'installazione di barriere, come new jersey o fioriere, nelle strade del centro storico come via del Corso e via dei Fori Imperiali, zone pedonali e molto affollate. Sono, a quanto si apprende, le ipotesi allo studio valutate oggi nella riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. "Il livello di attenzione non si è mai abbassato - ha spiegato a LaPresse il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo - il dispositivo approntato per il Giubileo non è mai stato revocato. Abbiamo rafforzato le misure di sicurezza e il numero delle forze dell'ordine presenti sul territorio". Intanto, si è tenuta in Prefettura, a Roma, una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dalla prefetta Paola Basilone, con la partecipazione dei vertici delle forze di polizia e dell'Esercito, nonché del vicesindaco di Roma Capitale, si legge in una nota della Prefettura capitolina. Nel corso della riunione - si sottolinea - sono stati confermati tutti i dispositivi di sicurezza già in atto, ed estesi ad altre zone della Capitale, in cui è previsto un elevato afflusso di persone. Inoltre, sono stati disposti, per il periodo estivo, ulteriori dispositivi di sicurezza nelle località balneari delle città di Anzio e Nettuno. Attenzione massima anche a Milano, dove da ieri sono state piazzate delle barriere antisfondamento verso la Galleria, il "salotto" della città, e in altri punti tra piazza Duomo e corso Vittorio Emanuele, oltre che nei pressi di piazza Gae Aulenti. Lo rivela una nota della Prefettura dopo il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di oggi presieduto dal viceprefetto vicario Darco Pellos, in stretto contatto con la prefetta Luciana Lamorgese. "Ulteriori barriere di difesa passiva - si legge poco dopo - verranno poste sulla Darsena/Navigli secondo la localizzazione che verrà individuata in apposito tavolo tecnico coordinato dalla Questura al quale prenderanno parte tutte le forze dell'ordine, la polizia locale del Comune e i vigili del fuoco. Verranno effettuati inoltre una serie di sopralluoghi esplorativi congiunti in altre zone di maggiore afflusso di pubblico per valutare eventuali ulteriori misure da porre in essere". E, ancora, "particolare attenzione verrà assicurata soprattutto per i mercati rionali e per gli eventi con maggiore affluenza di pubblico. Sono state verificate le manifestazioni e le iniziative più significative che interesseranno il capoluogo e la provincia nei prossimi giorni e, al riguardo, il dispositivo di sicurezza è stato valutato come efficiente ed adeguato a garantire condizioni di serenità per la cittadinanza". "Ci siamo concentrati sul Duomo e la Galleria e stiamo facendo delle verifiche in Darsena e sui Navigli" per il posizionamento di new jersey, ha detto la vicesindaca Anna Scavuzzo, prima di sottolineare che "non c'è un aumento del numero degli uomini nei presìdi e nei luoghi sensibili". Espulsi dall'Italia due marocchini e un siriano Intanto, il Viminale ha comunicato che due marocchini di 31 e 38 anni e un siriano sono stati espulsi dal territorio nazionale per motivi di pericolosità sociale. Con questi rimpatri, 70 nel solo 2017, salgono a 202 le persone che gravitano in ambienti dell'estremismo religioso mandati via con accompagnamento in patria dal gennaio 2015 a oggi. Il 38enne è stato denunciato perché vessava il compagno di cella con regole rigide dettate dal suo credo integralista islamico, mentre il suo connazionale avrebbe festeggiato dopo la strage terroristica di Stoccolma. Infine, il siriano, che usava l'alias di un tunisino, avrebbe esultato dopo l'attacco di Manchester mentre si trovava in una cooperativa a Brognaturo, in provincia di Vibo Valentia, con l'obbligo di dimora dopo essere stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.