Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Furgone travolge pedoni sulla rambla, sangue e paura a Barcellona

L'attentato sulla Rambla a Barcellona

Silvia Sfregola
  • a
  • a
  • a

Attacco terroristico nel cuore di Barcellona. Un furgone è piombato sulla folla lungo la Rambla, una delle arterie più frequentate della città, investendo i passanti e provocando, secondo l'ultimo bilancio delle autorità catalane, 14 morti e almeno 100 feriti. Tra le vittime anche due italiani, mentre i connazionali feriti sarebbero tre. Nella notte la polizia ha sventato un altro attentato a Cambrils: 5 terroristi sono stati uccisi e farebbero parte di un'unica cellula composta da 12 persone che avrebbe organizzato il duplice attacco. L'attentato sulla rambla è stato rivendicato qualche ora più tardi dall'Isis tramite l'agenzia di stampa Amaq, che ha parlato di più attentatori definendoli "soldati dello Stato islamico". È la seconda volta che la Spagna viene colpita dal terrorismo jihadista: la prima volta era stato a Madrid 13 anni fa, con gli attacchi simultanei a quattro treni dell'11 marzo del 2004, in cui morirono 192 persone. Il conducente del van, che secondo le testimonianze ha guidato a tutta velocità e a zig-zag per colpire più persone, è entrato nella zona pedonale della Rambla all'altezza di Plaça de Catalunya e, dopo avere percorso circa 600 metri, ha terminato la sua corsa all'altezza del Liceu, il teatro dell'opera, schiantandosi su un chiosco non lontano dal mercato della Boqueria. Poi è fuggito a piedi ed è partita la caccia all'uomo. A quel punto si è diffusa sui media la notizia secondo cui uno o più assalitori si erano barricati in un ristorante turco vicino la Rambla, il "Luna de Estambul", e si parlava di possibili ostaggi; ma dopo qualche ora la polizia ha smentito: "Non c'è nessuno barricato in un bar del centro di Barcellona". In conferenza stampa il maggiore Josep Lluís Trapero dei Mossos d'Esquadra ha confermato di avere compiuto due arresti. Si tratta di un marocchino e un nato a Melilla; uno dei due è stato arrestato ad Alcanar e l'altro a Ripoll, quest'ultimo circa due ore dopo l'attentato. La polizia ha chiarito che nessuna delle due persone fermate è il conducente del van piombato sulla Rambla. Lo stesso Trapero ha riferito che gli inquirenti ritengono che sia da collegare all'attacco sulla Rambla un'esplosione avvenuta in una casa di Alcanar ieri sera, che ha provocato un morto e sette feriti e in cui una casa è stata distrutta. Uno dei due fermati è Driss Oukabir (nella foto) secondo fonti citate da più media, sarebbe lui ad avere preso in affitto, nella località di Santa Perpetua de la Mogoda, il van utilizzato per investire i passanti sulla Rambla; stando a quanto si leggeva sul suo profilo Facebook, poi chiuso, è originario di Marsiglia e vive a Ripoll, nella zona di Girona. Secondo La Vanguardia, tuttavia, un uomo si è presentato alla polizia identificandosi come Driss Oukabir Soprano, e ha detto di avere subìto un furto d'identità. Un automobilista è stato abbattuto dalla polizia dopo aver forzato un posto di blocco investendo due agenti. Non ci sono però prove di un legame tra questo incidente e la strage. Oltre al van della rambla c'è anche un secondo furgone sul quale si concentra l'attenzione degli inquirenti: si tratta di un furgone ritrovato nella località di Vic, che si sospetta fosse stato preso in affitto per agevolare la fuga dei terroristi; la polizia ha accertato che non contiene esplosivi. Le forze di sicurezza spagnole considerano Moussa Oukabir, il fratello minore di Driss arrestato per l'attentato a Barcellona, il presunto autore materiale della strage. Per la polizia, sarebbe quindi stato il 17enne alla guida del furgone che ha travolto decine di persone e che al momento è ancora ricercato. Sarebbe armato e viene considerato pericoloso. Moussa è il fratello di Driss Oukabir, arrestato ieri a Ripoll, un centinaio di chilometri da Barcellona. Intanto su Facebook sono state pubblicate le prime testimonianze degli italiani in Spagna: "È stato terribile ma sono vivo" ha scritto Alessio Stazi chiuso in un bar poco dopo l'attentato e il suo post, condiviso da migliaia di persone, è diventato virale 

Dai blog