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A Londra torna il terrore: 7 morti, 12 arresti. May: ora basta

Silvia Sfregola
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Torna il terrore nel Regno Unito a pochi giorni dalle elezioni legislative. Poco dopo le 22 locali (le 23 in Italia) un furgone bianco ha investito i pedoni lungo il London Bridge. Poi uomini armati di lunghi coltelli da cucina hanno raggiunto Borough Market e hanno accoltellato chiunque si trovasse loro davanti. Setti i morti, oltre 48 i feriti, ricoverati in 5 ospedali della città. In totale erano tre gli aggressori, tutti uccisi dalle forze dell'ordine intervenute in poco più di 8 minuti. Tutti gli attentatori indossavano finte cinture esplosive per seminare il panico e sono scesi dal furgone urlando "lo facciamo per Allah". I tre non ancora stati identificati ma Scotland Yard ha effettuato un blitz nell'appartamento nel quartiere di Barking in cui molto probabilmente viveva uno degli aggressori. Secondo Sky News si tratta di un uomo di origine araba, che aveva moglie e figli. La polizia ha poi fatto sapere che 12 persone sono state arrestate nella zona e che le perquisizioni proseguono. Secondo i media tra loro ci sarebbero quattro donne.  Si tratta del terzo attacco terroristico nel Regno Unito in tre mesi (dopo quello sul ponte di Westminster e il kamikaze alla Manchester Arena) tanto da far pensare a una "nuova tendenza del terrorismo", come ha spiegato la premier Theresa May a seguito di una nuova riunione del comitato di emergenza Cobra indetto d'urgenza questa mattina. "Da marzo la sicurezza, la polizia e l'intelligence hanno sventato cinque complotti" per attacchi terroristici, ha ribadito May parlando davanti Downing Street. Gli attacchi non sarebbero collegati tra loro ma conseguenza di "una nuova tendenza dell'estremismo: i terroristi si ispirano non solo sulla base di un complotto pianificato, ma si copiano gli uni con gli altri". Fil rouge che li lega è comunque l'estremismo islamico, la cui diffusione May intende evitare anche rivedendo le leggi anti-terrorismo. "Quando è troppo è troppo, ora le cose devono cambiare. Non possiamo non pensare che questa ideologia si diffonda attraverso internet e le grandi società. Dobbiamo cercare accordi internazionali che disciplinano il cyberspazio e dobbiamo fare di tutto per limitare l'estremismo online: creiamo spazi sicuri online", ha proposto. Tutti i partiti hanno deciso di sospendere la campagna elettorale, tranne l'Ukip che non intende "darla vinta ai terroristi". Ma le attività riprenderanno domani, ha assicurato May, e "l'8 giugno si voterà", nonostante le richieste di posticipare il voto che si sono rincorse sul web. E sui social network non sono mancate neanche le polemiche per la decisione, la scorsa settimana, di abbassare il livello di allerta per una minaccia terroristica. Dopo l'attentato del 22 maggio a Manchester, May aveva portato l'allerta a "critico", il livello più alto, che significava "nuovo attacco imminente". Livello riportato a "grave", subito sotto in una scala di 5, dopo pochi  giorni, e confermato oggi. "Il livello - ha spiegato la ministra del'Interno, Amber Rudd - è stato sollevato dopo l'attacco alla Manchester Arena perché vi era la paura che l'aggressore avesse potuto lavorare con altri complice per pianificare ulteriori attacchi. Ma ora non si vede la necessità di aumentarlo".  Resta comunque alta l'allerta e la polizia ha invitato londinesi e turisti a restare "calmi e vigili" e a segnalare "persone o cose sospette" ai numeri di emergenza. Soprattutto in vista del grande concerto atteso per questa sera a Manchester, "One love Manchester" in memoria delle vittime dell'attentato del 22 maggio. Sul palco dalle 19 locali (le 20 in Italia) Ariana Grande, Robbie Williams, Katy Perry, Coldplay, Justin Bieber, Miley Cyrus, Black Eyed Peas e Take That.

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