In Kosovo con i nostri militari, ecco l'Italia che assicura la pace
Il contingente tricolore è un "cuscinetto" che smorza le tensioni etniche
Il nostro viaggio nel Kosovo delle divisioni e della convivenza forzata inizia dal Villaggio Italia di Pec Peja e prosegue per la base MSU di Pristina. I soldati del 32esimo Reggimento Carri del Multinational Battle Group West e i carabinieri dell'Unità Multinazionale Specializzata sono il cuore della Kfor, la missione Nato dal 12 giugno 1999 nel territorio conteso. La Kosovo Force ha il compito di garantire il ripristino e il mantenimento della sicurezza insieme alla libertà di movimento per tutti i cittadini. A capo dell'operazione, ridimensionata negli anni man mano che progrediva la costruzione sociale e l'evoluzione della regione, c'è il generale Giovanni Fungo. "Da 55 mila uomini si è passati a 4500 - spiega - La Kfor, che inizialmente era impegnata nel garantire in prima persona la libertà di movimento di tutti i kossovari, ora sostiene le istituzioni locali impegnate nella sicurezza e interviene solo in caso di situazioni critiche". Perché in Kosovo, autoproclamatosi indipendente ormai nove anni fa e oggi alle prese con le elezioni anticipate, la tensione è tutt'altro che sopita. "Ma basta che si comincia a schierare qualche elemento in più e la situazione rientra - rassicura il comandante Kfor - Non siamo in grado di dire quando l'operazione volgerà al termine, non definiamo a prescindere una eventuale data, la situazione viene valutata di volta in volta". A comandare la missione, che unisce 29 nazioni, è dal 2013 proprio il contingente italiano attraverso diverse pedine operative: il Multinational Battle Group West di base a Pec Peja, l'MSU dei carabinieri a Pristina e, aggiunge il generale Fungo, "un'unità responsabile di mandare delle pattuglie leggere in giro per la parte centrale del Kosovo per tastare il polso della situazione - spiega - un'attività operativa estremamente nuova che consente di capire quali sono le aspettative della gente in confronto alle decisioni prese dalle istituzioni kossovare" SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI