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L'attacco hacker riparte dalla Cina: infettati 30 mila pc

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Silvia Sfregola
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"Centinaia di migliaia di computer di quasi 30 mila istituzioni in Cina, comprese diverse agenzie governative, sono stati colpiti dal visrus ransomware che lo scorso venerdì ha infettato migliaia di sistemi informatici in 150 Paesi. A riferirlo - secondo quanto riportato dal Guardian - è la Qihoo 360, uno dei principali fornitori cinesi di software antivirus. Ad essere particolarmente colpiti dall'attacco informatico scatenato con il virus WannaCry sono stati i bancomat, gli ospedali, le università e gli istituti di ricerca. Dopo l'allarme lanciato nel weekend dal direttore dell'Europol, Rob Wainwright, sul rischio che lunedì mattina gli hacker scatenassero un nuovo attacco informatico su scala globale, la Bbc riferisce di un numero limitato di infezioni in Asia e in Europa. L'offensiva dei pirati informatici è scattata venerdì, quando la diffusione di "WannaCry" ha portato al blocco di migliaia di sistemi informatici in tutto il mondo. Per liberarsi dal virus, che prende il controllo dei file degli utenti, è necessario il pagamento di un 'riscattò di 300 dollari, da pagare in bitcoin. Nella schermata di avvertimento gli hacker minacciavano di raddoppiare il prezzo del riscatto dopo tre giorni. Il governo inglese ha annunciato una riunione di emergenza per "monitorare il problema" sottolinea un portavoce della premier Theresa May spiegando che "48 su 248 servizi di assistenza sanitaria - gli organismi che gestiscono gli ospedali - sono stati colpiti dal virus". Le autorità britanniche hanno riferito che i danni non sono stati limitati al sistema operativo Microsoft Windows Xp. Secondo l'Europol le istituzioni e le agenzie europee non sono state colpite dall'attacco.

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