CITTÀ BLINDATA
L'ex presidente Usa a Milano, è Obama-day
È l'Obama-day a Milano. Città blindata, passanti in delirio, telecamere, fotografi e giornalisti a presidiare il centro storico. L'ex presidente americano ha scelto il capoluogo lombardo per la sua prima visita all'estero da quando ha lasciato la Casa Bianca. "Perché ormai Milano è la città più in movimento verso la filosofia Obamiana", come ha spiegato il sindaco Beppe Sala. Una filosofia "fatta di forza, sviluppo dell'economia del lavoro ma anche di tanta solidarietà". In attesa della giornata clou di domani, quanto interverrà a "Seeds&Chips", summit internazionale sull'innovazione alimentare, oggi si è concesso qualche momento per visitare la città: la Pinacoteca ambrosiana e il Duomo (domani è prevista una sosta al Cenacolo prima di arrivare a Rho fiera). Nel tardo pomeriggio nel suo albergo, il Park Hyatt, lo stesso scelto dalla moglie Michelle a Milano due anni fa per Expo, è arrivato il segretario del Pd, Matteo Renzi, per un incontro informale e privato di circa un'ora. Insieme hanno telefonato a Emmanuel Macron per congratularsi della vittoria nelle presidenziali francesi e sempre insieme, sulla stessa auto, si sono diretti a Palazzo Clerici per l'esclusiva cena nella sede dell'Ispi, l'istituto studi politica internazionale, insieme al gotha dell'economia italiana. "Felice di aver rivisto a Milano un amico e un grande leader, Barack obama", ha scritto Renzi su Twitter per poi aggiungere su Facebook: "E l'ho rivisto in gran forma: ha ancora molto da dire e da dare alla politica mondiale". La sicurezza Sono state 67 le pattuglie della Polizia impegnate nella visita dell'ex presidente. Nella giornata di oggi, per agevolare il transito del corteo e garantire ai cittadini milanesi un traffico fluido e regolare, la Centrale operativa ha coordinato complessivamente 63 pattuglie e 4 motociclisti. Domani è previsto l'impiego di 45 pattuglie al mattino e altrettante nel pomeriggio fino al termine della visita. La visita La visita di obama nel Duomo è durata circa 40 minuti. L'ex presidente, accompagnato dall'arciprete del Duomo monsignor Gianantonio Borgonovo, ha ammirato l'altare maggiore e il retrocoro. obama è sceso nella cripta iemale e poi, con l'ascensore è salito fino alle terrazze dove si è intrattenuto per poco tempo. Al termine della visita monsignor Borgonovo ha regalato a Barack Obama un orologio a cucù bianco a forma di Duomo, oltre a un libro sulla liturgia ambrosiana. La cena all'Ispi Le questioni di politica globale, le prospettive dell'Europa e i conflitti internazionali. Sono i temi dell'incontro avvenuto tra obama e i vertici dell'Ispi, il presidente Giampiero Massolo, il vice presidente esecutivo e direttore Paolo Magri, e i vice presidenti Franco Bruni e Carlo Secchi. Poco dopo, a cena erano presenti i 15 ospiti scelti dalla fondazione americana: oltre al segretario del Pd, Renzi e all'ex premier Mario Monti, anche Luca Cordero di Montezemolo, gli imprenditori Diego Della Valle, Marco Tronchetti Provera e John Elkann. Con loro, Emma Marcegaglia e Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia. Il menu, italiano, è stato cucinato dallo chef del ristorante Da Vittorio di Bergamo. L'intervento di domani Domani, alle 14, obama terrà uno keynote speech sul tema della nutrizione e sulla produzione alimentare. Il presidente dialogherà con Sam Kass, suo chef-consigliere e artefice della rivoluzione salutista alla Casa Bianca. Nel ricco calendario di conferenze, previste nell'evento Seed&Cheeps, anche Kerry Kennedy, presidente del Robert F.Kennedy Center for Justice and Human Rights; il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Valeria Fedeli, il segretario del Pd, Matteo Renzi, Livia Pomodoro, presidente del Milan Center for Food Law and Policy, Fabio Gallia, Ad di Cassa Depositi e Prestiti. Durante la giornata, il sindaco di Milano Sala consegnerà all'ex presidente "le chiavi della città". Previsto anche un incontro privato con il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, che ha già annunciato di voler chiedere a Obama "un impegno a diffondere il made in Italy negli Stati Uniti e a contrastare la contraffazione alimentare".