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Francia, Le Pen e Macron al ballottaggio. Ora è caccia all'ultimo voto

Davide Di Santo
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La candidata dell'ultradestra e leader del Front National, Marine Le Pen,  e l'outsider centrista Emmanuel Macron, con il suo movimento "En marche!", andranno al ballottaggio per l'Eliseo. Secondo i dati definitivi resi noto dal ministero dell'Interno francese, Macron è in testa con il 23,8% dei voti seguito da Le Pen ferma al 21,6%. Terzo il candidato conservatore François Fillon, al 19,91%, e quarto il candidato di sinistra Jean-Luc Melenchon al 19,64%: risultati che rottamano la rottamazione dei partiti tradizionali, socialisti e gollisti. Il ciclone Le Pen ha colpito al cuore la Francia profonda. Ha superato il record di 7 milioni di voti nonostante la leader del Front National sia stata votata solo dal 4,99% dei residenti di Parigi, mentre il suo rivale nel secondo turno Emmanuel Macron è stato sostenuto dal 34,83% dei parigini. Notte di scontri Scontri fra polizia e manifestanti di gruppi di estrema sinistra contrari sia a Marine Le Pen che Emmanuel Macron si sono svolti in serata e nella notte in diverse città francesi dopo il primo turno delle presidenziali. A Parigi, dove vi sono stati tre arresti e due feriti, alcune centinaia di giovani "antifascisti", alcuni col volto coperto, si sono ritrovati a place de la Bastille esortando ad una "notte di barricate", riferisce il sito di Le Figaro. Vi sono stati cariche della polizia, con dimostranti che hanno lanciato bottiglie e petardi contro gli agenti. Arresti sono stati effettuati anche a Nantes, dove manifestanti dei gruppi antagonisti marciavano dietro lo striscione "Né banchieri, né razzisti" . Vi sono stati lanci di bottiglie molotov, vetrine di banche infrante, a cui la polizia ha risposto con gas lacrimogeni. A Rouen la polizia ha impedito lo svolgimento di un corteo, mentre a Rennes non vi sono stati incidenti malgrado la manifestazione fosse stata vietata. A Tours circa 150 giovani hanno marciato al grido di "né con Le Pen, né con Macron", ma anche "Macron e Le Pen, la finanza o l'odio Caccia ai voti di Melanchon L'outsider centrista Emmanuel Macron (23,75%) e la candidata dell'ultradestra Marine Le Pen (21,53%) si giocheranno l'Eliseo al ballottaggio del 7 maggio, in vista del quale è già partita la caccia ai voti di Jean-Luc Melenchon (19,64%). Se da una parte tutto il fronte politico francese si è già schierato a favore di Macroon, con la creazione di un fronte, da Hamon a Fillon a Juppé per sbarrare la strada dell'ultradestra verso l'Eliseo, ha suscitato scalpore il 'pugno duro' del candidato della sinistra radicale, che ha deciso di non fornire indicazioni precise di voto ai suoi elettori. E' un dato che Macron non è stato finora in grado di scaldare i cuori a sinistra, il cui elettorato fragile e volatile lo ritiene una scelta debole figlia dei demeriti altrui. Le Pen e Melenchon hanno alcuni punti in comune, anti-europeisti con sfumature diverse, sono a favore del protezionismo. Al momento, secondo un sondaggio-lampo condotto dall'istituto Ipsos-Sopra Steria, Macron può vincere agevolmente il ballottaggio con il 62% dei consensi contro il 38% di Le Pen. Un altro rilevamento della IfopOpinion dà il candidato centrista di En Marche al 59% e la leader del Front National al 41%. Ma la partita è  tutta da giocare. Asfaltati i vecchi partiti Per la prima volta in quasi 60 anni di storia della Quinta Repubblica le presidenziali non mandano al ballottaggio i candidati dei tradizionali partiti di destra e sinistra. Al di là dello scandalo che ha colpito il gollista Francois Fillon e le colpe del presidente uscente, Francoise Hollande, che hanno pesato su Benoit Hamon, entrambi hanno scontato l'essere percepiti come 'establishment'. "Voglio costruire una maggioranza per governare e trasformare, composta da nuovi talenti, dove ognuno avrà il suo posto. Non chiedero' loro da dove vengono ma se condividono il rinnovamento della nostra politica, la sicurezza del popolo francese, la riforma della societa' e il rilancio del progetto europeo", ha dichiarato Macron sottolineando di aver "cambiato il volto della politica francese" nel giro di un anno. Per la Le Pen, che ha superato il record di 7 milioni di voti, i francesi si trovano di fronte ad un bivio. "O si continua sul sentiero della totale deregulation o si sceglie la Francia. Ora si ha la possibilità di scegliere il vero cambiamento. Quello che propongo è un cambiamento vero - ha insistito - è ora di liberare la nazione dall'elite arrogante che vuole decidere come dobbiamo comportarci. Perché sì, io sono la candidata del popolo".

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