IL PRIMO TURNO DELLE PRESIDENZIALI
Francia al voto con l'incubo terrorismo. Seggi blindati, 50mila agenti schierati
Sono le prime elezioni presidenziali svolte in lo stato di emergenza in vigore, quelle che si sono aperte oggi in Francia. La minaccia terrorista incombe sul voto dopo l'attacco alla polizia sugli Champs Elisées, l'allarme per la vulnerabilità dei seggi elettorali lanciato dagli 007 francesi e il panico, ieri, per un uomo armato di coltello arrestato alla Gare du Nord di Parigi. Seggi aperti da questa mattina in Francia dove si vota fino alle 19 nella maggior parte dei Comuni, fino alle 20 nelle città più grandi. Il secondo turno è stato fissato per il 7 maggio. I candidati all'Eliseo sono 11. I sondaggi indicano come favorito il centrista Emmanuel Macron, però con uno stacco che si è assottigliato sempre di più non solo con Marine Le Pen, ma anche con François Fillon e Jean-Luc Melenchon. I primi dati. A mezzogiorno si conosceranno i primi dati sull'affluenza, che verranno aggiornati dal ministero dell'Interno alle 17. Sono 45,67 milioni gli elettori chiamati alle urne e, considerando anche i territori d'Oltremare, dove i seggi avevano aperto in anticipo, i centri di voto sono 66.500. Corsa a quattro. Secondo le rilevazioni dell'ultima settimana, il centrista indipendente Emmanuel Macron, la leader dell'ultradestra Marine Le Pen, il conservatore François Fillon e il candidato della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon sono i quattro candidati (sul totale di 11)che potrebbero arrivare al secondo turno del 7 maggio prossimo. Il distacco tra loro è variato in modo significativo nel corso dell'ultimo mese: dagli oltre dieci punti di fine marzo tra Le Pen (in testa con il 25%) e Mélenchon (che allora non arrivava al 15%), si è passati a meno di cinque punti di distacco. Secondo la media di 11 tra i sondaggi più recenti, risalenti agli ultimi giorni e condotti prima dell'attacco degli Champs-Elysées, Macron otterrà il 23%, seguito da Le Pen con il 22,4%, Fillon con il 20% e Mélenchon con il 18,5 %. Il margine d'errore è di 2-3 punti. Marine Le Pen cresce. L'incognita sicurezza può pesare anche sul risultato del voto. Il sondaggio Odoxa realizzato dopo l'attacco nel centro di Parigi ha registrato un miglioramento per Le Pen, il cui sostegno è salito dell'1%. È rimasta comunque dietro Macron, ma passando al 23%, mentre lo sfidante avrebbe il 24,5%. Il direttore dell'istituto Ifop, Frédéric Dabi, ha detto a Les Echos che l'impatto dell'attacco di Parigi potrebbe essere "molto moderato", perché esso è avvenuto molto a ridosso del voto e perché i francesi si sono 'abituati' a fatti del genere. Ma, per Dabi, potrebbe esserci un impatto sull'affluenza, mentre è previsto un dato insolitamente alto di indecisi o previste astensioni, attorno al 30% sul totale di quasi 36 milioni di aventi diritto al voto. "Quel che è accaduto potrebbe cambiare le cose, potrebbe far decidere il 25%-26% degli indecisi", afferma. Solitamente le tv diffondono alle 20 locali, subito dopo la chiusura delle urne, i nomi dei due presunti finalisti. Questa volta, però, non succederà: "Non ci assumeremo rischi inutili", dice Dabi. Stato di emergenza. Rigide le misure di sicurezza in questa giornata elettorale, soprattutto a seguito dell'attacco di giovedì sera sugli Champs Elysées a Parigi, giunto solo due giorni dopo che le autorità avevano sventato un attentato arrestando due persone a Marsiglia. Sono stati dispiegati circa 50mila agenti di polizia e gendarmerie, nonché 7mila militari. Ai seggi potranno accedere soltanto i cittadini iscritti nelle liste elettorali. Si tratta delle prime elezioni presidenziali che si tengono con lo stato d'emergenza in vigore: decretato dopo gli attentati di Parigi e Saint Denis del 13 novembre del 2015, lo stato d'emergenza permette all'esecutivo di compiere determinate azioni senza l'autorizzazione giudiziaria. Nello specifico, dà ampi poteri alla polizia in materia di perquisizioni e controlli, permette al governo di vietare manifestazioni, inasprisce le pene per i reati di terrorismo, consente perquisizioni di veicoli e borse durante i controlli d'identità senza che sia necessario l'assenso di un giudice. Permette anche l'imposizione del coprifuoco, interruzioni alla libera circolazione, la chiusura di luoghi pubblici.