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Libia, la Farnesina fa ripartire il dialogo Tripoli-Tobruk

Davide Di Santo
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Un incontro definito "storico" e "fruttuoso" quello tra il presidente della Camera dei Rappresentanti di Tobruk, Aghila Saleh, e il presidente dell'Alto Consiglio di Stato di Tripoli, Abdulrahman Swelhi, le due istituzioni parlamentari prodotte dalla rivoluzione libica. Un dialogo che è stato reso possibile dalla diplomazia italiana. Il primo incontro, svoltosi ieri a Roma e promosso dal titolare della Farnesina Angelino Alfano, è stato definito "fruttuoso" da entrambe le parti. "Un'atmosfera di amicizia e apertura ha connotato questi incontri che le due parti considerano estremamente fruttuosi", ha annunciato l'Alto consiglio di Stato insediato a Tripoli riferendosi agli incontri di venerdì fra il proprio presidente, Abdelrahman Swehli, e il capo del parlamento insediato a Tobruk, Aghila Saleh. "I colloqui - si legge in un comunicato diffuso dagli stessi rappresentanti libici - sono stati cordiali, franchi e proficui e hanno affrontato numerose questioni riguardanti la vita quotidiana dei cittadini libici. I due esponenti hanno concordato sul fatto che raggiungere una soluzione pacifica ed equa di questioni molto rilevanti richiederà ulteriori incontri, focalizzati sugli interessi del Paese e dei suoi cittadini, sulla riconciliazione nazionale, sulla fine dello spargimento di sangue e sul ritorno di tutti i rifugiati e gli sfollati libici alle proprie case. Sia il presidente Aghila Saleh sia il presidente Abdulrahman Swelhi hanno espresso profondo apprezzamento per il ruolo attivo e costruttivo del ministro Alfano e del governo italiano nel contesto dell'attuazione dell'accordo politico libico e di ogni sua modifica condivisa". "L'Italia sta svolgendo un'azione discreta e a tutto campo dal punto di vista diplomatico a sostegno del dialogo tra libici a tutti i livelli", ha dichiarato Angelino Alfano. In merito al possibile incontro di Washington tra Serraj e Haftar il ministro degli Esteri ha detto che "Serraj e il generale Haftar sono due attori tra i tanti che devono parlarsi in Libia. Sono entrambi personalità estremamente importanti, ma è necessario non trascurare il contesto di fondo all'interno del quale deve avvenire un dialogo produttivo e cioè il presupposto che la riconciliazione nazionale necessita di un approccio inclusivo e della partecipazione delle principali componenti della società libica. Insomma, non si tratta solo di due personalità".

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