IRLANDA DEL NORD
Addio all'ex comandante dell'Ira, Martin McGuinness
E' morto Martin McGuinness, l'ex comandante dell'Ira. Da tempo malato, a gennaio quando era viceministro del governo dell'Irlanda del Nord, si era dimesso per ragioni di salute. McGuinnes ha accompagnato tutta la travagliata storia dell'Irlanda del Nord nel lungo e difficile processo di pace dopo i sanguinosi anni dei Troubles. Abbandonata la lotta armata, era stato uno dei maggiori artefici del cessate il fuoco e dell'accordo di pace del "Good Friday Aggreement", nel 1988. E per un decennio aveva ricoperto la carica di vice primo ministro come rappresentante del partito nazionalista irlandese Sinn Fein. La notizia del decesso è stata data dal Sinn Fein con un comunicato: "E' con profondo rammarico e tristezza che abbiamo saputo della morte del nostro amico e compagno, Martin McGuinness, che è deceduto in mattinata a Derry (Irlanda del Nord)", indica la nota. Nato nel 1950 a Londonderry, negli anni '70 McGuinness era entrato a far parte dell'Ira. Due anni più tardi, era già vicecomandante della Derry Brigade, la brigata della città dove, il 30 gennaio, si consumerà il Bloody Sunday, quando i parà britannici aprirono il fuoco contro una folla di manifestanti inermi, uccidendone 13. Nel 1973 era stato condannato a sei mesi di prigione per possesso di esplosivi: "Abbiamo combattuto contro l'uccisione del nostro popolo, sono un membro dell'Ira e ne sono molto, molto orgoglioso", sarà la sua rivendicazione durante il processo. McGuinness venne eletto al Parlamento nordirlandese di Stormont nell'82, nelle fila dello Sinn Fein, posto che non occuperà in virtù del principio astensionista del suo partito. Nominato capo negoziatore, svolse un ruolo decisivo per la firma degli storici accordi del Venerdì Santo, pietra miliare del processo di pace tra Irlanda del Nord e Gran Bretagna. Dall'8 maggio 2007 fino al gennaio di quest'anno era stato vicepremier del primo governo di coalizione fra i protestanti del Dup e i cattolici repubblicani del Sinn Fein. Nel 2012, durante una visita della monarca in Irlanda del Nord, aveva stretto la mano alla regina Elisabetta II: "Sarà come stringere la mano a centinaia di migliaia di unionisti", aveva scherzato alla vigilia. E tre anni più tardi, passato ai banchi del governo, l'ex terrorista aveva ammesso di aver rivalutato la figura della regina: "Ho fatto la guerra ai suoi soldati, ma ora la apprezzo. Mi è piaciuto il suo coraggio nel volermi incontrare e mi sono piaciuti gli incontri avuti con lei: e non c'è niente di quello che ho visto che mi faccia pensare che la sovrana non sia una persona da apprezzare".