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Germania, Schulz eletto presidente dell'Spd con 100% voti: Conquisteremo la cancelleria

Martin Schulz

Silvia Sfregola
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"Questo risultato è l'atto d'apertura della conquista della cancelleria". Martin Schulz oggi è stato eletto segretario della Spd con il 100% dei voti, succedendo così a Sigmar Gabriel. Altro che risultato "bulgaro": in Germania una cosa del genere non si è mai vista dal dopoguerra ad oggi. Sulla base di quest'unanimità senza precedenti - e con ben 12 mila nuovi iscritti nel partito, giunti all'apice di un vero e proprio boom di consensi scatenato dalla sua candidatura alla cancelliera - quella l'ex presidente del parlamento europeo è sembrata più un'incoronazione che non un'elezione, in questo congresso straordinario oggi a Berlino: Schulz ha preso tutti i 605 voti validi, nessuno escluso. Il record, fino ad oggi, apparteneva a Kurt Schumacher, che nel lontano 1948 prese il 99,71%. Willy Brandt, nel 1966, ottenne il 99,36%. E tanto per fare un confronto, lo scorso dicembre Angela Merkel è stata confermata al vertice della Cdu con "solo" l'89,5% dei voti. "È un momento travolgente per me e per tutti noi", dice lo sfidante di Merkel dopo lo scrutinio, mentre dagli altoparlanti risuona a tutto volume "Viva la Vida" dei Coldplay. L'ormai ex segretario Sigmar Gabriel - che a fine gennaio con un "beau geste" senza molti precedenti, aveva rinunciato a correre lui contro la cancelliera, andando ad occupare il posto di ministro degli Esteri - ha definito l'elezione di Schulz "il più allegro e ottimistico avvicendamento ai vertici che la Spd abbia vissuto negli ultimi decenni". In effetti, dal giorno dell'annuncio della corsa di Schulz alla cancelleria i socialdemocratici sono letteralmente "esplosi" nei sondaggi, posizionandosi in un testa-a-testa con la Cdu/Csu di Frau Merkel cui non si assisteva da anni, mentre nelle rilevazioni in cui vengono messi a confronto direttamente i due candidati, l'ex presidente dell'Europarlamento e' arrivato a staccare "l'ex ragazza dell'est" finanche di 11 punti. Prima del voto, Schulz ha parlato per un'ora e un quarto di fronte ai delegati e ai 2000 ospiti presenti, attaccando duramente i cristiano-democratici e derubricando le loro promesse di abbassare le tasse come "un vecchio arnese da campagna elettorale", vieppiù "ingiusto ed economicamente irresponsabile", visto che priverà il paese di "decine di miliardi necessari per nuovi investimenti". Le sue parole d'ordine sono "più giustizia sociale, rispetto e dignita'": ha parlato di maggiore equità salariale (anche fra uomini e donne), di un'istruzione gratuita dall'asilo fino all'universita', di sostegni alle famiglie. Per ora, Schulz evita di esprimersi su quella che potrà essere la coalizione su cui fondare il governo, in caso di vittoria alle elezioni del prossimo 24 settembre. "Il nostro obiettivo è che la Spd diventi la più grande forza politica del paese", ha detto il nuovo capo del partito che fu di Brandt, Schmidt e Schroeder. Ma non intende condurre una campagna "sporca", Schulz: "Con me non ci sarà un abbassamento della dignità del confronto politico. Se altri sceglieranno un'altra via, saranno le elettrici e gli elettori tedeschi a dare il loro giudizio finale". Ovviamente è tornato anche sul tema che ha scatenato più polemiche, ossia la promessa di "correggere" la "Agenda 2010", il pacchetto di riforme varato nei primi anni duemila dal governo Schroeder: "Mister 100%", com'è stato già ribattezzato dai media tedeschi, ha difeso il suo progetto di prolungare l'erogazione dei sussidi di disoccupazione, così come la lotta alla crescente precarietà giovanile e alla svalutazione delle pensioni. Ovviamente non poteva mancare l'Europa nel suo discorso: "Con me non ci sarà tutto questo parlar male della Ue, al contrario". "Mister 100%" incassa insomma l'unità del partito, il nervosismo degli avversari e le disponibilità dei possibili alleati. "I socialdemocratici sono tornati", esclama il loro nuovo campione tra gli applausi. I giornali parlano di una Spd "ebbra del proprio successo". E ovviamente si chiedono se questo boom durerà fino al 24 settembre: mancano sei mesi.

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