Nord Corea, test missile nel mar del Giappone. Trump: "Siamo con Tokyo"
La Corea del Nord ha effettuato un nuovo lancio missilistico. Un test che ha fatto gridare alla "provocazione" i Paesi dell'area, primi fra tutti corea del Sud e Giappone, ma anche gli Stati Uniti di Donald Trump che toccano così per mano il primo atto spregiudicato di Pyongyang dall'insediamento del nuovo presidente. Da quanto fanno sapere le autorità di Seul e lo Strategic Command del Pentagono, il lancio è avvenuto attorno alle 7.25 ora locale (le 23.25 di ieri in Italia): il missile ha percorso circa 500 chilometri prima di cadere nel mare del Giappone. Non è ancora chiaro di che modello si tratti, se un Musudan, progettato per volare fino a 3-4.000 chilometri, oppure un Rodong, che ha una portata massima di 1.500 chilometri. Il regime lo scorso anno lanciò otto volte un Musudan, ma una sola, a giugno, con successo, con un volo di circa 400 chilometri. Dura e immediata la reazione di Seul che parla di "provocazione che viola in modo flagrante un'altra volta le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu". La notizia del lancio è rimbalzata presto nel continente americano, in Florida, dove era in corso, nel resort di Mar-a-Lago, l'incontro tra il presidente degli Usa Trump e il primo ministro giapponese Shinzo Abe. "Voglio solo che tutti capiscano, e sappiano, che gli Stati Uniti d'America sono con il Giappone, nostro grande alleato, al cento per cento", ha detto il capo della Casa Bianca in una breve dichiarazione ai giornalisti. Mentre Abe ha definito il lancio come "assolutamente inaccettabile" e ha invitato Pyongyang a rispettare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite che vietano lo sviluppo nucleare per fini militari e danno limiti alla tecnologia missilistica. Dal canto suo lo Strategic Command del Pentagono fa sapere che le forze militari degli Stati Uniti "rimarranno vigili davanti alle provocazioni della corea del Nord e sono pienamente impegnate a lavorare con gli alleati della corea del Sud e del Giappone per mantenere la sicurezza". Secondo quanto ha potuto accertare il governo nipponico, il missile è caduto a circa 350 chilometri dalla costa nordcoreana e non ha causato danni, anche se Tokyo ha protestato formalmente con le autorità del Paese per il lancio. Negli ultimi mesi Pyongyang aveva mantenuto un basso profilo, evitando particolari provocazioni militari. L'ultimo episodio di questo tipo risale al 20 ottobre, quando il regime tentò il lancio, fallito, di un missile, probabilmente un Musudan di medio raggio, poco prima del terzo dibattito tra i candidati alla presidenza Usa, Hillary Clinton e Donald Trump. Kim Jong-un era poi tornato a farsi sentire con il messaggio per il nuovo anno, quando disse che i missili intercontinentali nordcoreani erano giunti alla "fase finale" dello sviluppo, incassando la risposta di Trump via Twitter. Tuttavia, gli esperti sono scettici sulle effettive capacità militari e missilistiche del Paese asiatico.