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Il presunto attentatore di Istanbul nega ogni coinvolgimento

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Potrebbe essere un nuovo "caso Berlino". Dopo la strage al mercato di Natale la polizia tedesca aveva trattenuto un cittadino pakistano che, col passare delle ore, era risultato completamente estraneo all'attentato. Ora lo stesso schema potrebbe ripetersi in Turchia. Iakhe Mashrapov, il 28enne cittadino del Kirghizistan considerato il presunto attentatore di Istanbul, ha negato qualsiasi coinvolgimento.  L'uomo, dopo la pubblicazione della foto del suo passaporto, è stato raggiunto nella sua abitazione dalle forze di sicurezza del Kirghizistan che lo hanno portato al dipartimento regionale di sicurezza, dove lo hanno interrogato. Successivamente intervistato dall'agenzia di stampa Akipress, Iakhe ha spiegato che si trovava a Istanbul per un viaggio d'affari dal 28 al 30 dicembre e poi ancora dal primo gennaio ad oggi, quando è rientrato in Kirghizistan. La notte dell'attentato, quindi, si trovava nel suo Paese natale. Mashrapov ha quindi riferito di essere stato fermato dalla polizia turca per la sua presunta somiglianza con il sospetto. Una volta chiarito l'equivoco è stato rilasciato. La conferma La notizia dell'estraneità di Iakha Mashrapov è stata confermata alla Bbc dal capo dei servizi di sicurezza del Kirghizistan, Rakhat Sulaymanov. L'uomo, ha spiegato, non c'entra con l'attacco alla discoteca Reina. La foto che compare sul passaporto, pubblicata sui siti e i Tg di tutto il mondo, secondo il responsabile della sicurezza della repubblica ex sovietica ha solo una vaga somiglianza con il sospetto attentatore, ripreso dalle telecamere di sorveglianza. L'indagine sarebbe stata avviata autonomamente, perché le autorità turche non avrebbero preso alcun contatto con quelle kirghise, tanto meno le avrebbero avvertite dell'ipotetico coinvolgimento di Mashrapov nella strage. Il 28enne era già stato interrogato prima della partenza da Istanbul, ma poi gli era stato permesso di imbarcarsi.

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