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I sopravvissuti di Berlino: "Il tir ci è piombato addosso, siamo vivi per miracolo"

Katia Perrini
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«Avere oggi mio marito ancora vicino a me, vivo, è stato il più bel regalo di anniversario delle nozze che potessi avere. Lunedì sera ci trovavamo proprio al mercatino di Natale a Berlino per mangiare il cibo tipico tedesco. All'improvviso abbiamo visto questo Tir che è arrivato a grande velocità, io ero girata sul gradino e mi sono salvata, mentre mio marito Giuseppe è stato travolto ed è caduto a terra. Quando mi sono girata aveva il viso completamente pieno di sangue. Attorno a noi c'erano tanti cadaveri. E molti feriti che piangevano e gridavano. È stato terribile». Elisabetta Ragno ha ancora la voce che trema. La donna, 35 anni, siciliana di Milazzo, si trovava a Berlino con il marito, Giuseppe La Grassa, palermitano, suo coetaneo, per festeggiare il primo anniversario di nozze. Il marito ha riportato gravi ferite sul viso e sul mento ma se l'è cavata con una trentina di punti. «Forse domani dovrà farsi operare - dice la donna - Ma ringrazio Dio che sia ancora vivo. È un miracolo». «Ho capito subito che non si trattava di un incidente ma di un attacco - spiega Elisabetta che tutti chiamano Betta - Perché il Tir continuava la sua folle corsa. Il tutto è durato circa trenta secondi ma sembravano un'eternità. Sono ancora sotto choc, ma felice di essere viva. Il Tir ha fermato la sua corsa solo per la presenza delle bancarelle, altrimenti avrebbe continuato. Andava a velocità altissima. Mio marito è finito a terra e io l'ho subito soccorso. C'era un paramedico che ci ha aiutati e ci ha portati in un ristorante, per il primo soccorso. Poi ci ha accompagnati in ospedale. Era una maschera di sangue».

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