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Strage di Berlino, Angela Merkel non si piega: Continueremo a sostenere chi chiede di integrarsi

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Qualcuno sperava in un passo indietro, magari in un'ammissione di colpa, ma Angela Merkel non si piega. A meno di 24 ore dalla strage di Berlino la Cancelliera si presenta davanti ai giornalisti per una breve dichiarazione. È vestita di nera perché oggi, al di là delle polemiche che impazzano su social network e stampa, è il momento del dolore. Poco prima che inizi a parlare il ministro dell'Interno tedesco ammette ufficialmente che quello nella capitale è stato un attentato. Merkel esprime il proprio cordoglio per le 12 vittime, i feriti (che ancora "lottano tra la vita e le morte") e le loro famiglie: "Il Paese con voi, con tutte le persone colpite". Quindi ringrazia le forze dell'ordine e tutti coloro che sono intervenuti sul luogo per aiutare chi è stato colpito da questa tragedia. "Dobbiamo rimanere tutti uniti - rilancia - oggi è una giornata difficile". Quindi l'ammissione della verità più bruciante per lei che, negli ultimi mesi, ha portato avanti una politica di accoglienza nei confronti dei migranti: "La persona che ha compiuto questo atto aveva chiesto asilo. Noi continueremo a offrire sostegno a chi chiede integrarsi".  Insomma nessuna ritirata strategica. Merkel non molla. Anche se subito dopo aggiunge un'altra priorità: "Non vogliamo vite in pericolo. Non vogliamo vivere nella paura". Come queste due cose possono stare insieme è la grande sfida che la Cancelliera deve affrontare. Oggi, forse, la maggioranza dei tedeschi pensa che integrazione e sicurezza non possano convivere. A lei il compito di dimostrare il contrario. 

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